Barriere chimiche: A.M.I.C.A. chiede al Parlamento una legge per i malati ambientali
Roma, 30.11.07 – L’Associazione A.M.I.C.A., che da anni lavora per il riconoscimento delle malattie ambientali, organizza, il 12 dicembre 2007 alle ore 11.00, una manifestazione nazionale davanti alla Camera dei Deputati per chiedere una legge che tuteli i diritti delle persone chimicamente sensibili, alle quali la malattia nega anche la possibilità di manifestare. Saranno i loro parenti e familiari ad indossare al loro posto le mascherine e a rappresentarli con delle sagome.
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) comporta reazioni multiorgano ogni volta che il malato si espone a piccolissime dosi di sostanze chimiche come profumi, fumo di sigaretta, smog, detersivi, deodoranti ambientali, gomme, tessuti sintetici, pesticidi, ecc. ma spesso le reazioni vengono attivate anche da campi elettromagnetici di cellulari, ripetitori, computer, ecc.
Gli studi epidemiologici condotti negli USA e in Danimarca stimano che circa il 10-15% della popolazione sia ipersensibile a sostanze chimiche contenute nei prodotti d’uso comune e tra queste una percentuale di circa l’1,5-3% è resa completamente invalida da questa iper-reattività al punto di dover abbandonare il lavoro, e gli scambi sociali. Si può dedurre che i malati in Italia siano almeno 50.000, molti dei quali diagnosticati con allergia, asma aspecifica, rinite cronica, sindrome dell’occhio secco, dermatite da contatto, emicrania, ecc. Anche il Rapporto 2005 dell’Agenzia Europea per la Protezione Ambientale elenca la sensibilità chimica tra le malattie ambientali emergenti.
Proprio sulla base delle leggi statunitensi che prevedono luoghi di lavoro privi di profumi e di agenti chimici e una bioedilizia pubblica per MCS, A.M.I.C.A. si era rivolta nel giugno 2006 al Parlamento per chiedere una legge specifica per MCS che desse applicazione completa ai principi costituzionali del diritto alla salute, al lavoro, al voto, all’istruzione e all’assistenza sociale. L’On. Pier Paolo Cento ha risposto con la PDL n. 344 che propone il riconoscimento della MCS come malattia sociale. Tale proposta è stata sottoscritta anche dagli Onorevoli: Bonelli, Pellegrino, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Laganà Fortugno, Lion, Piazza, Poletti, Trepiccione, Zanella, Dioguardi e Di Virgilio.
Di recente l’On. Cesare Campa ha presentato una PDL n. 2898 con il medesimo obiettivo a cui hanno aderito, tra gli altri, gli Onorevoli: Angeli, Barbieri, Bernardo, Bertolini, Biancofiore, Brusco, Buontempo, Ciccioli, Colucci, Giulio Conti, D’Alia, De Corato, Delfino, Di Virgilio, D’Ippolito Vitale, Drago, Fabbri, Fasolino, Forlani, Franoso, Giro, Goisis, Jannone, Lenna, Licastro Scardino, Lucchese, Migliori, Mistrello Destro, Paoletti Tangheroni, Pedrizzi, Pelino, Raisi, Romagnoli, Sanza, Tucci, Zacchera.
Allo stato attuale i malati ottengono l’invalidità civile per MCS sulla base della gravità delle varie patologie scatenate dalle esposizioni chimiche, ma manca qualsiasi forma di assistenza sanitaria specifica. In caso di bisogno il malato grave di MCS non si può rivolgere neanche al Pronto Soccorso perché non vengono applicati i protocolli statunitensi di ospedalizzazione che prevedono la bonifica ambientale (pulizia con bicarbonato invece che con detergenti chimici, divieto di accesso a personale che indossi profumi, abiti lavati con ammorbidente, gel e lacche per capelli, ecc.) e una preparazione specifica del personale sanitario. Molti malati devono rivolgersi ai tribunali per avere il riconoscimento del diritto alle cure all’estero o ad un luogo di lavoro senza profumi, stampanti, ecc. per la mancanza di una legge specifica.
Solo le Linee Guida per la Tutela e la Promozione della Salute negli Ambienti Confinati (Accordo del 2/9/2001 del Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome) inseriscono la MCS insieme alla Sindrome dell’Edificio Malato tra le condizioni che meritano particolare cautela.
Si prega di intervenire astenendosi dall’indossare colonie e prodotti personali profumati e tenendo, per quanto possibile, il cellulare spento così da consentire la partecipazione anche ai malati più gravi.
Si prega di intervenire astenendosi dall’indossare colonie e prodotti personali profumati e tenendo, per quanto possibile, il cellulare spento così da consentire la partecipazione anche ai malati più gravi.