Secondo il prof. Daunderer, il trattamento della sindrome prevede per il malato diversi livelli e fasi di intervento.
Il protocollo di rimozione protetta dei metalli odontoiatrici comporta:
l’isolamento del paziente dal campo operatorio tramite maschera di ossigeno, occhiali di plastica protettivi,
diga in gomma o in fibra sintetica (tipo quella della cappa aspirante),
aspirazione forte Clean-Up,
trapanazione senza toccare l’amalgama ma solo sul dente intorno all’otturazione (tecnica del disincastonamento),
assunzione di carbone vegetale prima della rimozione,
rimozione chirurgica dei depositi tossici con protocollo del Prof. Daunderer,
drenaggio chimico (con chelanti specifici),
alimentazione ricca di vitamine (ma non assunzione di integratori vitaminici),
esercizio fisico,
gioia di vivere.
Secondo il prof. Daunderer non basta, infatti, togliere l’amalgama con il protocollo completo di protezione, perché i componenti dell’amalgama si accumulerebbero sotto le radici del dente e causerebbero lo sviluppo di batteri pericolosi e funghi.
Il protocollo di rimozione dei focus tossici che si possono trovare sotto un dente che aveva un’otturazione in amalgama, un perno o una devitalizzazione comporta la pulizia dell’osso dopo l’estrazione del dente e l’inserimento di una garza con antibiotico oftalmico nella ferita, che va rinnovata ogni 3 giorni per almeno due settimane. La parte del tampone profonda, a contatto con la ferita, va mandata al laboratorio per l’analisi dei metalli e dei batteri e la garza va rinnovata fino a quando i valori sono nella norma. Per saperne di più leggere il libro del Prof. Max Daunderer sull’amalgama edito da Andromeda di Bologna.