Un gruppo di ricercatori, guidati dal Dott. Senay Topsakal dell’Università di Pamukale a Denizli, in Turchia, ha scoperto che i campi elettromagnetici di 2.45 GHz prodotti dagli impianti Wi-Fi inducono delle alterazioni sul pancreas nei ratti giovani.
Sono stati impiegati 48 ratti maschi di sei settimane che sono stati suddivisi in quattro gruppi: il gruppo di controllo, il gruppo esposto alla radiazione di 2.45 GHz, il gruppo esposto alla stessa radiazione che ha assunto oralmente 30 mg al giorno di acido gallico e l’ultimo gruppo non esposto alla radiazione che ha assunto 30 mg per chilo al giorno di acido gallico.
La figura illustra il set espositivo dei ratti che erano posizionati intorno ad un emettitori di radiazione a 2.45 GHz.
Dopo 30 giorni i ricercatori hanno prelevato dei campioni di sangue, di tessuti pancreatici per le analisi biochimiche, istopatologiche e immunoistochimiche e hanno scoperto che, nel gruppo esposto al campo elettromagnetico, erano aumentati i livelli nel sangue di amilasi, lipasi, glucosio e malondialdeide e quindi gli indici dello stress ossidativo. L’esame istopatologico ha evidenziato nello stesso gruppo delle lievi modificazioni degenerative in alcune cellule endopancreatiche ed esocrine e delle infiltrazioni di cellule infiammatorie, mentre all’esame immunoistochimico i ricercatori hanno osservato una proteina correlata al gene della calcitonina e delle espressioni della prostaglandina E2 nelle cellule pancreatiche.
Non c’erano, invece alterazioni nell’espressione dell’interleuchina-6.
I ricercatori hanno trovato che l’assunzione di acido gallico migliorava il quadro biochimico nel gruppo che ha assunto acido gallico.
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