Di Francesca Romana Orlando per A.M.I.C.A.
Questo è un promemoria da tenere presente quando si cerca casa e da dare eventualmente alle agenzie immobiliari. Si basa sugli scritti della dott.ssa Ziem e del dott. Rea con alcuni spunti offerti da malati MCS che hanno cambiato casa.
Posizione geografica
- distante almeno 1,5 Km da campi coltivati con pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici;
- distante da impianti industriali che emettono fumi almeno una decina di Km o di più, a seconda della direzione dei venti, inceneritori, discariche;
- distante almeno 500 m da strade ad alto scorrimento o a traffico intenso;
- distante almeno 3-500 m. da esercizi commerciali che trattano sostanze chimiche (lavanderie, falegnami, carrozzerie, autolavaggi, pompe di benzina, calzolai, supermercati, profumerie, ecc.), sempre a seconda dei venti;
- distante centinaia di metri da fonti di radiazione elettromagnetica (tralicci della corrente, ferrovie, ripetitori della telefonia, centraline elettriche, ecc.);
- preferibilmente vicino al mare, a zona boschiva (no conifere) o naturalistica (cioè non trattata chimicamente);
- no zona tufacea.
Caratteristiche costruttive della casa
- edificate più di venti anni fa se usati materiali industriali o circa 5-10 anni se usati materiali della bioedilizia (ne è un esempio il primo edificio pubblico costruito per i malati di MCS dalla municipalità di Zurigo: nonostante l’uso di materiali “naturali” i malati non sono potuti entrare perché le sostanze dovevano sgasare completamente tutte le parti volatili e gli odori). Tra l’altro la bioedilizia non è sempre indicata per MCS, che è una malattia che richiede materiali non contaminati chimicamente, ma anche privi di articolato e di terpeni;
- no tufo, no legno trattato con conservanti, no cemento a presa rapida, no conifere (a causa della loro alta emissione di terpeni);
- no con coibentazione con poliuretano espanso (contiene formaldeide);
- no con tetto o pannelli in amianto;
- no prefabbricati;
- l’ideale è la pietra, l’argilla, il vetro, legno massello (non trattato), la ceramica, l’acciaio, l’alluminio.
Caratteristiche d’uso della casa
- non devono essere mai stati passati pesticidi all’interno della casa (soprattutto clordane);
- non devono essere stati usati deodoranti ambientali nella casa, le cui fragranze chimiche si impregnano nei muri;
- se presente il camino, deve essere stato usato solo occasionalmente;
- se ci sono cantine o magazzini sotto la casa, non devono essere mai stati usati per conservare pesticidi, carburante o solventi per attività hobbistica;
- i vicini devono essere ad una distanza tale da rappresentare una minaccia per l’uso di sostanze chimiche (come stendere semplicemente e dei panni lavati con detersivo commerciale oppure accendere un barbecue).
L’ideale sarebbe:
- una casa indipendente con spazi verdi intorno, ad una distanza facilmente percorribile per raggiungere il mare, che è fondamentale per rigenerarsi;
- un edificio in pietra, ristrutturato da oltre venti anni solo con calce senza carta da parati o vernice lavabile;
- ottimo il pavimento in marmo o le piastrelle di ceramica, che possono essere usate anche per le pareti, così come il vetro.
Fonte: W. J. Rea, Direttore dell’Environmental Health Center di Dallas, il più vecchio e importante ospedale per MCS.
Bibliografia sull’edilizia per MCS
1. W. J. Rea, “Optimum Environment for Optimum Health and Creatività”, American Environmental Health Foundation www.aehf.com – Crown Press, 1998
2. N. Golos e W. J. Rea, “Success in the Clean Bedroom”, Pinnacle Publisher, 1992
3. G. Ziem, “Valutazione e trattamento del danno chimico e della sensibilità chimica”, Atti del Convegno sulla MCS tenutasi a Santa Fè nel 2002 dal Chemical Injury Network www.ciin.com
4. G. Ziem, “Protocollo Ambientale per pazienti chimicamente sensibili, paper disponibile sul sito www.infomcs.org
2. N. Golos e W. J. Rea, “Success in the Clean Bedroom”, Pinnacle Publisher, 1992
3. G. Ziem, “Valutazione e trattamento del danno chimico e della sensibilità chimica”, Atti del Convegno sulla MCS tenutasi a Santa Fè nel 2002 dal Chemical Injury Network www.ciin.com
4. G. Ziem, “Protocollo Ambientale per pazienti chimicamente sensibili, paper disponibile sul sito www.infomcs.org