Come funziona il cellulare?
Il cellulare comunica con gli altri telefoni collegandosi ai ripetitori posti in cima ai palazzi o sui tralicci attraverso delle radiazioni da radiofrequenza.
Qgni cellulare irradia chi lo tiene in mano (esposizione attiva), chi gli sta attorno e coloro che abitano vicino ai ripetitori (esposizione passiva).
Ci sono rischi per la salute?
Molti gruppi di scienziati sono preoccupati perché ritengono che gli attuali limiti per la radiofrequenza non tutelano la salute pubblica dagli effetti biologici che avvengono per esposizioni a bassissime dosi.
Visita i siti: www.bioinitiative.org e www.icems.eu
Come proteggersi?
- Per ridurre i rischi bisogna considerare il cellulare una utilissima radio di emergenza da usare in caso di bisogno. Meglio usare il telefono fisso (no cordless) per le lunghe conversazioni e navigare su Internet via cavo.
- Usare viva voce o auricolare tenendo il cellulare lontano dal corpo.
- La connessione dati del cellulare comporta un collegamento costante con le antenne, meglio tenerla spenta e accenderla per lo stretto tempo necessario a scaricare email e messaggi.
- Evitare il cellulare nei luoghi pubblici per non sottoporre a radiazione passiva le persone che ci stanno attorno.
- Evitare il cellulare in movimento perché emette di più radiazioni per collegarsi ai ripetitori.
- Evitare il cellulare ai bambini sotto i 15 anni perché gli effetti delle radiazioni sono cumulativi.
- Evitiamo il cellulare in gravidanza perché può aumentare il rischio di problemi nei nascituri.
- Il cellulare può creare dipendenza psicologica e va usato con consapevolezza.
- Chiedere al Sindaco di fermare il 5G perché questa tecnologia:
– prevede di triplicare il numero di antenne sul territorio,
– usa onde millimetriche che non sono state studiate a fondo,
– il governo non ha richiesto un parere sanitario sui rischi per la salute e per l’ambiente prima di concedere le frequenze all’industria.
Usa il facsimile di lettera al Sindaco che puoi scaricare cliccando qui. - Partecipa allo Sciopero del cellulare: ogni primo giorno del mese mettiamo il cellulare in modalità aereo per dare un segnale alle compagnie telefoniche che siamo preoccupati per la salute.
Limiti di legge e limiti di sicurezza
La legislazione sui campi elettromagnetici (D.P.C.M. 8 luglio 2003) si basa sulla scienza ma è anche frutto di una contrattazione politica che risente di vari interessi: quello della salute pubblica e quello dello sviluppo economico. In Italia ci sono tre limiti di legge:
- Limite per effetti acuti 20 V/m per esempio passeggiando per strada;
- Valore di attenzione 6 V/m per ambienti dove si soggiorna più di 4 ore, come case, scuole o uffici;
- Obiettivo di qualità di 6 V/m che è il limite a cui tendere nel tempo per proteggere sempre più la salute pubblica.
Oggi l’obiettivo di qualità coincide con il valore di attenzione mentre andrebbe ridotto a 0,6 V/m, un valore ritenuto dai ricercatori indipendenti più adeguato a tutelare la salute pubblica.
Quali sono i rischi?
I rischi correlati alla radiazione da radiofrequenza di cellulari, antenne, tablet e Wi-Fi sono l’aumento di stress ossidativo, alterazioni ormonali, neurologiche e comportamentali, alterazioni della fertilità, danni al DNA, ma la stessa radiazione ha effetti avversi anche per animali e piante.
Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato la radiazione di cellulari e Wi-Fi come “possibile cancerogeno”. Uno studio del 2016 del Dott. Lennart Hardell ha conclude che la radiofrequenza sia un “cancerogeno certo”.
Nel 2018 due grandi studi condotti su ratti e topi (National Toxicology Programme e Istituto Ramazzini) hanno confermato che la radiazione del cellulare e dei ripetitori della telefonia mobile comportano un aumento del rischio di cancro alle cellule nervose.
Scarica qui il volantino di AMICA su cellulari, Wi-Fi e 5G in formato PDF e stampalo a colori e in bianco e nero fronte retro.
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Si ringrazia il Dott. Fiorenzo Marinelli, ricercatore esperto di effetti biologici campi elettromagnetici e di rilevazioni ambientali per la consulenza scientifica.