Sabato 25 gennaio 2020 si terranno in molti paesi proteste per la prima giornata mondiale contro il 5G. Nei giorni che precedono il 25 gennaio sarà consegnato a molti governi l’Appello per fermare il 5G dallo Spazio che è stato sottoscritto da 4.800 scienziati, 2.800 medici, 770 apicoltori, 2.000 associazioni ambientaliste e altre 180.000 firme da 202 paesi. Clicca qui per leggere l’appello.
Il 5G rappresenta una minaccia per la vita sulla Terra molto più immediata e più grave del cambiamento climatico perché le onde da radiofrequenza emesse dalle tecnologie wireless non sono sicure per la salute pubblica e bisogna smetterle di usarle su vasta scala.
La radiofrequenza rappresenta un rischio non solo per la salute pubblica, ma anche per la sicurezza di flora e fauna, in particolare per il benessere di uccelli e api. Sul libro “WIRELESS” c’è una rassegna approfondita dei rischi per la salute di cellulari, Wi-Fi, ripetitori, radar e 5G con un capitolo proprio sui rischi per la flora e per la fauna. Il libro è uno degli omaggi per i Sostenitori di AMICA e il ricavato del diritto d’autore è stato devoluto dagli autori ad AMICA per sostenere la ricerca scientifica sugli effetti biologici della radiofrequenza. Attualmente, infatti, è in corso uno studio di dosimetria nei soggetti elettrosensibili.
Pericolo globale del 5G
Oggi la Terra sta fronteggiando un pericolo globale dovuto allo sviluppo della rete 5G e ai progetti di creazione di una rete satellitare con oltre 30 mila satelliti per irradiare il nostro pianeta con radiazioni da radiofrequenza.
Se vogliamo fermare il 5G, ma non rinunciamo ai nostri telefoni cellulari, non accadrà e tra poco non avremo un pianeta su cui vivere.
In Italia oltre 130 città hanno deliberato un’opposizione allo sviluppo della rete 5G. L’elenco completo è disponibile sul sito dell’Allenza Italiana Stop 5G.
Poiché i satelliti in orbita rappresentano una forma di inquinamento elettromagnetico che altera seriamente la possibilità di fare osservazioni astronomiche, anche gli esperti del settore si stanno mobilitando contro questi satelliti. L’astrofisico italiano Stefano Gallozzi ha dato vita ad una protesta nella comunità scientifica italiana per attivarsi contro lo sviluppo del Wi-Fi e del 5G dallo spazio. Cliccare qui per saperne di più.
Gallozzi è anche tra gli amministratori del gruppo Stop 5G Italia, che conta più di 10 mila aderenti, tra cui l’associazione AMICA.
Protesta globale
Queste sono le città nel mondo dove si terranno proteste e iniziative di sensibilizzazione il 25 gennaio 2020: Durban, in Sudafrica; Canberra e Sydney in Australia; Tokyo in Giappone; Londra, Edimburgo, Isola di Man e altre località nel Regno Unito; Washington, DC, New York City, Hawaii e altre località negli Stati Uniti; Montreal, Toronto, Vancouver e altre località in Canada; in Belgio, Bermuda, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Kenya, Malta, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e altri paesi.
Sulla pagina Facebook Stop 5G international è presente l’elenco completo.
Il sito ufficiale della Protesta Globale contro il 5G è https://stop5ginternational.org/5g-protest-day/
In Italia ci saranno eventi in queste località:
Abruzzo: Montesilvano, Roseto, Pescara, Città Sant’Angelo, Sulmona, Chieti, Roseto.
Perugia
Prato
20 gennaio Forlì, 21 gennaio Cesena, 25 gennaio Ravenna
San Candido
San Lazzaro (BO) 25 gennaio e 31 gennaio
Sassari
Torino
Toscana
Verona manifestazione e conferenza
Sabbioneta
Bari