Tante persone affette da Sensibilità Chimica Multipla si stanno rivolgendo all’Associazione AMICA per sapere se possono fare la vaccinazione anti-Covid o se possono ottenere l’esenzione vaccinale. AMICA risponde che bisogna rivolgere questa domanda ad un medico esperto di MCS che prenda in considerazione la storia clinica del paziente e tutti i fattori di rischio.
I pro e contro della vaccinazione sono legati molto all’età e allo stile di vita del malato: gli anziani, chi lavora, chi ha molti incontri sociali, chi prende i mezzi pubblici ha bisogno del vaccino di più delle persone molto giovani o dei malati che vivono già isolati a causa della stessa malattia. Ogni caso va valutato a sé.
AMICA ci tiene a sottolineare che in nessun modo queste informazioni si sostituiscono al consulto medico, servono solo ad aiutare il paziente a relazionarsi in modo più consapevole con i medici.
Le possibili controindicazioni
La Sensibilità Chimica Multipla è una malattia molto varia: alcune persone hanno sintomi respiratori alle sostanze chimiche volatili, altre hanno disturbi digestivi e intolleranze alimentari, altre hanno una lunga storia di reazioni avverse ai farmaci.
- Controindicazioni allergologiche al vaccino
- Controindicazioni metaboliche al vaccino
- Controindicazioni legate alle autoimmunità
- Come decidere
- Esenzione vaccinale
- Linee guida per la MCS
Controindicazioni allergologiche al vaccino
Bisogna fare innanzitutto una valutazione delle passate reazioni avverse ai farmaci e ai conservanti dei farmaci: per esempio chi è stato male dopo aver assunto un farmaco contenente l’additivo PEG deve fare attenzione perché questo additivo è presente nel vaccino Pfizer.
Test allergologici sul sangue
Presso alcuni laboratori è possibile fare l’analisi del sangue per stabilire se si è allergici al PEG:
- il test di trasformazione dei linfociti presso il Laboratorio di Brema
- il test ITT delle citochine presso il Lab4More di Monaco di Baviera.
- ad AMICA è stato riferito che anche l’Istituto Maugeri farebbe delle analisi del sangue per testare la reazione immunologica ai conservanti del vaccino anti-Covid e anche ai conservanti dei farmaci contro il Covid.
Sul Internet vengono i seguenti laboratori come centri di riferimento del BAT TEST per vaccini e farmaci del Covid ma non è detto che tutti facciamo proprio il BAT TEST, per ora sappiamo per certo che l’Istituto Maugeri lo faccia. Quelli cancellati non lo fanno. Se avete altre informazioni su centri che fanno il BAT TEST per i conservanti dei vaccini e dei farmaci covid per favore fatecelo sapere tramite Messanger.
Patch test
Il Consenso Italiano sulla MCS del 2019 ha chiarito che i test di provocazione, ovvero i patch test, non vanno considerati come la prima scelta per i pazienti con MCS sia perché possono far peggiorare la malattia sia perché possono scatenare reazioni aspecifiche, ovvero sintomi a vari organi, ma non sulla pelle.
Tra i tanti esperti che hanno pubblicato studi sulla MCS il prof. Paolo Pigatto è l’unico ad avere una specializzazione in allergologia e può fare, perciò, una valutazione specialistica.
Controindicazioni metaboliche al vaccino
Oltre all’allergia ai farmaci, bisogna anche valutare la capacità di metabolizzazione del paziente con MCS. Non sempre, infatti, la reazione ai farmaci di un paziente con MCS è dovuta ad un’allergia o ad un’attivazione del sistema immunitario, ma può essere dovuta ad un’errata metabolizzazione.
Il deficit di metabolizzazione nella MCS può essere dovuto a:
- uno o più polimorfismi genetici che comporta un’alterazione della metabolizzazione (troppo lenta o troppo veloce) ed è facile scoprirlo attraverso i test dei polimorfismi MIFAR che si fanno all’Ospedale Sant’Andrea di Roma,
- oppure ad un’intossicazione che ha alterato certi percorsi di metabolizzazione delle sostanze chimiche, come nel caso dei pazienti con intossicazione da mercurio e metalli odontoiatrici o con intossicazione da pesticidi o solventi.
Test MIFAR
Al Centro DIMA dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma è possibile effettuare le analisi dei polimorfismi genetici (pannello MIFAR) che servono anche a stabilire i farmaci più tollerati dal paziente dal punto di vista metabolico. Basta inviare il sangue all’ospedale con corriere e contestualmente richiedere una consulenza genetica.
Si riceveranno insieme ai risultati dei polimorfismi genetici anche l’elenco dei farmaci da voi richiesti per esempio antistaminci, antinfiammatori, antidepressivi, antidolorifici, anticoagulanti, cortisonici, anestetici, e anche farmaci antivirali contro il Covid-19. Bisogna chiedere al momento della prenotazione di quali farmaci si ha bisogno.
I risultati dei test MIFAR valgono per sempre ed è possibile chiedere successivamente ulteriori consulenze genetiche per nuove classi di farmaci.
Test del rischio trombofilico
Poiché il vaccino anti-Covid può dare in casi rarissimi problemi di coagulazione del sangue il medico generalmente valuta anche il rischio trombofilico con dosaggi dei parametri funzionale ed eventualmente anche con analisi di approfondimento dal punto di vista genetico.
La Trombofilia è una condizione per cui le persone che ne sono affette hanno un rischio più elevato, rispetto alla popolazione generale, di essere colpite da trombosi (coagulazione eccessiva del sangue); la trombosi più spesso interessa una vena (trombosi venosa), ma può anche interessare un’arteria (trombosi arteriosa).
Per valutare questi rischio ci sono i seguenti esami del sangue:
- omocisteina,
- fruttosamina,
- Ddimero,
- MDA,
- 4HNE,
- 8 OHDG.
Test genetici
- Ricerca delle varianti 4G/5G nel gene PAI-1 – Inibitore dell’Attivatore del Plasminogeno
- Mutazione del Fattore V Leiden R506Q e della Protrombina 20210
- Mutazione Genetica MTHFR
Il gene MTHFR controlla l’enzima necessario per la rimetilazione dell’omocisteina in metionina. L’enzima svolge un ruolo centrale per la sintesi del DNA. Se mutato si hanno livelli elevati nel sangue di omocisteina, oggi considerati fattore di rischio per trombosi arteriosa. Tale scompenso può essere rimediato con l’assunzione di supplementi quotidiani di acido folico e vitamine B6 e B12. Un aumento plasmatico di omocisteina causato dai polimorfismi di MTHFR è associabile a fratture ossee. Le mutazioni C677T e A1298C rappresentano tuttavia un fattore di rischio cardiovascolare solo in soggetti con basso status di folati
La frequenza genica della mutazione in Europa è del 3-3,7%, con una prevalenza del genotipo omozigote pari all’8-15% della popolazione e del genotipo eterozigote pari al 42-46%.
Il test genetico si può fare in questi laboratori.
- Policlinico Casilino, Roma
- Ospedale Niguarda, Milano
- Centro Analisi Ascoli Piceno
- Centro Analisi Vigna Clara, Roma
- CUP Solidale insieme di laboratori in tutta Italia si fa la ricerca con il CAP
- Centro Diagnostico Italiano
- Laboratorio di Vigna Clara
- Biogene Sardegna fa tutti i test del rischio trombofilico
- Laboratorio Burlo Trieste
- USSL Marca Trevigiana in Veneto
- C.D.C. laboratorio di Torino: questo laboratorio studia non solo il fattor R506Q, ma anche H1299R e Y1702C
- Eugenlab
- Euroimmun Lab
- LifeBrain ha laboratori in tutta Italia
- Laboratorio Genoma, Roma.
- Laboratorio BioGen: si ricorda che AMICA ha una convenzione che prevede uno sconto per i Sostenitori, contattare la Dott.ssa Pappalardo telefono 329 6628126 e 0809758449.
- CAB Polidiagnostico, Milano
- AMU Pergolesi, Milano
- Altamedica laboratori in tutta Italia, tra cui Milano.
Test metabolico di reattività all’eparina
PF4, Fattore antieparinico
Il Fattore piastrinico 4 è una proteina prodotta nelle piastrine.Nell’organismo lega l’eparina, un anticoagulante che contribuisce al delicato equilibrio tra coagulazione del sangue e meccanismi di anticoagulazione tramite legami dovuti alle molecole di lisina e arginina di cui è provvisto. Questo legame, in grado di modificare la struttura esterna del PF4, porta a volte alla formazione di anticorpi specifici che possono provocare una trombocitopenia (diminuzione delle piastrine), una delle complicanze della terapia con eparina.
Questa sindrome si instaura dopo circa 5-10 giorni dall’inizio della terapia con eparina. Nel caso di un trattamento precedente con eparina può svilupparsi anche dopo 1-2 giorni.
Si fa presso questi laboratori:
Controindicazioni legate alle autoimmunità
Le ricerche mostrano che in alcuni casi rarissimi i vaccini possono scatenare problemi autoimmunitari seri, come la Sindrome di Guillain-Barré, una patologia neurologica grave. Di recente un ragazzo di 18 anni ha avuto questa sindrome 15 giorni dopo aver fatto il vaccino Pfizer, ma la correlazione deve ancora essere dimostrata.
Poiché l’intossicazione da metalli pesanti è associata ad un aumento del rischio di sviluppare malattie autoimmunitarie, è indispensabile far presente al medico vaccinatore se si ha questo problema prima di sottoporsi al vaccino, anche se le Linee Guida ufficiali non considerano le patologie autoimmunitarie un motivo per avere l’esonero dal vaccino.
Come decidere?
La decisione finale sulla vaccinazione spetta in ogni caso al paziente che deve soppesare il rischio di avere reazioni avverse al vaccino e il rischio di avere conseguenze avverse gravi dall’eventuale contagio da Covid-19.
Per alcune persone il Covid-19 può portare alla malattia grave da Sars-Cov-2 che richiede necessariamente l’assunzione di farmaci, quindi, può creare seri problemi al malato di MCS che ha intolleranze ai farmaci.
Esenzione vaccinale
Molti pazienti con MCS hanno avuto nella propria vita così tante reazioni avverse ai farmaci e reazioni anche a dei vaccini da aver già deciso di non volersi sottoporre alla vaccinazione in nessun caso. Alcuni di loro che lavorano ci scrivono per sapere come ottenere l’esenzione dalla vaccinazione che permette di ottenere il Green Pass.
Dopo aver fatte tutte le analisi sul rischio trombofilico e quelle necessarie a stabilire l’allergia ai conservanti dei vaccini, bisogna essere consapevoli che la decisione finale sull’esenzione della vaccinazione spetta al medico vaccinatore. Alcune ASL hanno predisposto delle commissioni mediche a cui è possibile rivolgersi per chiedere l’esenzione, inviando la propria documentazione medica.
AMICA ha avuto notizia di persone con MCS che, anche senza aver fatto tutte queste analisi, hanno ottenuto l’esenzione dal vaccino sulla base della loro sola storia clinica e dei certificati passati.
Altre persone risultate allergiche ad un conservante del vaccino si sono sentite rispondere dal medico vaccinatore che avrebbero dovuto fare comunque il vaccino ma in condizioni protette, ovvero presso un ospedale dotato di sala rianimazione per fornire le cure in caso di shock anafilattico.
Anche persone che hanno un alto rischio trombofilico si sono sentite dire dal medico vaccinatore di fare comunque il vaccino perché ci risulta che al momento mancherebbero delle linee guida precise per questo rischio e quindi la decisione sembrerebbe spettare al medico vaccinatore.
Bisogna sapere che EMA, l’Agenzia del Farmaco Europea, ha autorizzato i vaccini per il Covid stabilendo che siano somministrati su prescrizione di un medico. Se decidete di fare il vaccino avete diritto di una prescrizione scritta del vaccino da parte del medico vaccinatore.
Linee guida per MCS
Visto che la MCS al momento non è una malattia riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale mancano linee guida chiare.
Già nel 2019 AMICA ha richiesto al Ministero della Salute l’inserimento della MCS nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e il Ministero ha accettato di discutere la richiesta, ma non è ancora stata messa in calendario dalla commissione che deve occuparsene.
- Scarica qui il foglietto illustrativo del vaccino Pfizer.
- Scarica qui il foglietto illustrativo del vaccino Moderna.
- Scarica qui il foglietto illustrativo del vaccino Johnson & Johnson.
- Scarica qui il foglietto illustrativo del vaccino Astra Zeneca.
- Scarica qui le Linee Guida del Ministero della Salute sul Vaccino anti-Covid.
- Leggi l’articolo dell’Osservatorio Malattie Rare sull’esenzione dalla vaccinazione.
- Leggi l’articolo del Sole 24 Ore sull’esonero vaccinale.
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