Una rondine non fa primavera, ma il caso del paziente leucemico migliorato dopo due mesi di ricovero per Covid-19, grazie al plasma iperimmune, fa ben sperare. Sono proprio i pazienti immunocompromessi a rischiare di più la vita per colpa dell’infezione, ma oggi si apre una speranza con l’uso del plasma iperimmune.
Il paziente, 74enne immuno-soppresso, era ricoverato al CHUV di Losanna ed era malato da oltre due mesi, continuando a peggiorare progressivamente nonostante le terapie convenzionali.
Il dottor David Gachoud ha deciso così di tentare con il plasma iperimmune e già dopo la prima trasfusione il paziente presentava un miglioramento generale, poi è guarito.
Fonte