7 Ottobre 2005 – Roma – L’associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale A.M.I.C.A. ha redatto una Nota di dissenso al documento della Società Italiana di Medicina del Lavoro e di Igiene Industriale (SIMLII) che archivia la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), come patologia inesistente o psichiatrica.
Di MCS si parla oggi al Convegno annuale del SIMLII a Parma (www.simlii2005.org).
A.M.I.C.A. denuncia la debolezza di alcune argomentazioni del SIMLII, particolarmente l’errata attribuzione all’OMS della posizione espressa nel ’96 in un Workshop dell’IPCS (International Programme on Chemical Safety). La proposta finale di tale evento, di sostituire il termine “MCS” con “Idiopathic Environmental Intollerance” (eliminando l’allusione alle sostanze chimiche come causa scatenante delle reazioni), non fu né condivisa da tutti i partecipanti, né mai adottata dall’OMS.
Peraltro, con il Consenso Internazionale del 1999 sulla MCS è stata definitivamente stabilita la correlazione tra esposizioni chimiche e le reazioni, pur lasciando aperte le ipotesi sull’eziopatogenesi.
Solo di recente si è scoperto il ruolo della predisposizione genetica alla scarsa capacità di metabolizzazione di sostanze xenobiotiche nella MCS così come anche quello della infiammazione neurogenica, una reattività, diversa dall’allergia, mediata da neurotropine, come l’NGF (Nerve Growth Factor).
A.M.I.C.A. ritiene scandaloso che il SIMLII definisca la ricerca sulla MCS inutile, soprattutto perché l’Italia soffre già di un grave ritardo nello studio di questa patologia e nella cura dei malati.
Particolarmente inaccettabile la sottovalutazione, da parte del SIMLII, delle esposizioni chimiche a basse dosi, in un momento in cui in Europa si sta discutendo del progetto di regolazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche “R.E.A.CH.”.