AMICA ha rivolto alla Sindaca di Roma Virginia Raggi una lettera appello per usare cautela nella promozione delle tecnologie 5G e Wi-Fi che comportano l’immissione nell’ambiente di radiazioni da radiofrequenza che possono causare seri rischi per la salute pubblica. Ecco la lettera.
Al Sindaco di Roma
Dott.ssa Virginia Raggi
P.zza del Campidoglio
00186 Roma
Oggetto: Cautela per la salute in merito alla tecnologia 5G
Preg.ma Sindaca,
la nostra associazione di volontariato da anni si occupa di fare divulgazione e ricerca sul rapporto tra ambiente e salute e, in particolare, è impegnata per il riconoscimento dei diritti delle persone affette da malattie ambientali tra cui la Elettrosensibilità, che comporta reazioni multi organo ai campi elettromagnetici anche se di bassa intensità, e la Sensibilità Chimica Multipla, che comporta un’ipersensibilità alle sostanze chimiche presenti nella vita quotidiana anche a basse dosi.
Siamo venuti a conoscenza del protocollo d’intesa siglato il 19 settembre u.s fra Roma Capitale e Fastweb per l’avvio della sperimentazione di tecnologie 5G e Wi-Fi, a partire dal 2018, in particolare nell’ambito delle applicazioni digitali per la Smart City e per l’Internet delle cose.
L’articolo che ne dava notizia riportava la sua frase”Siamo orgogliosi di questa intesa con Fastweb con cui Roma sperimenterà la rete 5G”, portando la città “in una nuova dimensione, dove la trasmissione dei dati sarà molto più facile.
Le chiediamo se, dietro una valutazione così entusiastica di queste tecnologie, ci sia una approfondita conoscenza sulle innumerevoli evidenze scientifiche sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici, anche a basse dosi.
Proprio in questi giorni 180 scienziati hanno lanciato lo scorso 13 Settembre un Appello alla Commissione Europea (Allegato 1) per chiedere il fermo dell’uso delle frequenze 5G per i pericoli che queste possono comportare in aggiunta a quelli prodotti dalle tecnologie 2G, 3G, 4G e Wi-Fi.
La sua affermazione che “Roma si candida a diventare una delle prime città in Europa a disporre di collegamenti in 5G” è per esperti di salute ambientale come noi motivo di enorme preoccupazione, così come il progetto di installare lampioni per l’illuminazione stradale dotati di connessioni Wi-Fi.
Facciamo presente che l’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa già nel 2011 con la Risoluzione 1815, approvata all’unanimità, impegnava i paesi membri a ridurre le fonti di esposizione a campi elettromagnetici a favore di forme di connessioni via cavo che sono le uniche davvero innocue e per giunta le più efficaci in termini di capacità di trasmissione (Allegato 2).
Ci rivolgiamo a lei con questa lettera perché sentiamo il dovere di sottolineare che ormai la letteratura scientifica dimostra chiaramente il danno dovuto a campi elettromagnetici ben al di sotto degli attuali limiti di legge, concludendo che un limite accettabile per la sicurezza della salute è 0,6 V/m. Alcuni studi scientifici, peraltro, hanno concluso che le radiazioni da radiofrequenza e da microonde emesse dalle tecnologie senza fili, sono da considerarsi “Cancerogeni certi per l’Uomo” (Allegato 3) ovvero sono da inserire nella Classe 1 dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che già nel 2011 aveva classificato la radiofrequenza come “Possibile cancerogeno per l’Uomo” (Allegato 4), compreso il Wi-Fi (Allegato 5).
Purtroppo i dirigenti dell’OMS sono sordi agli appelli rivolti dagli scienziati che fanno ricerca sul campo, come testimonia una pubblicazione apparsa quest’anno sull’International Journal of Oncology (Allegato 6), ma sono molto attenti però ad evitare connessioni Wi-Fi nei loro uffici di Ginevra.
Bisogna tenere conto, inoltre, dell’aumento esponenziale di persone che riportano sintomi di elettrosensibilità, anche in Italia. Siamo letteralmente assediati dalle email di persone che ci chiedono aiuto perché stanno male a causa soprattutto del Wi-Fi, alcune devono abbandonare il lavoro perché è stato installato il Wi-Fi in ufficio, altre non riescono più a dormire da quando il loro vicino d’appartamento ha installato un modem Wi-Fi, persino bambini mostrano anomalie comportamentali, come attacchi di rabbia o deficit di attenzione, da quando è stato installato un Wi-Fi a scuola.
Nel 2015 a Bruxelles (Allegato 6) un gruppo di scienziati indipendenti ha approvato la ”Dichiarazione Scientifica Internazionale sulla Elettrosensibilità e sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS) secondo la quale “Tenuto conto delle nostre attuali conoscenze scientifiche, sollecitiamo tutti gli enti e le istituzioni nazionali e internazionali… a riconoscere l’Elettrosensibilità e la Sensibilità Chimica Multipla come condizioni mediche reali che, rappresentando delle malattie sentinella, potrebbero creare una preoccupazione per la salute pubblica negli anni a venire in tutto il mondo, cioè in tutti i paesi che fanno un uso illimitato di tecnologie senza fili basate su campi elettromagnetici”.
Siamo perfettamente consapevoli delle pressioni che la classe politica riceve da parte delle multinazionali delle telecomunicazioni, ma la responsabilità civile e morale di un politico è quella di informarsi e di prendere decisioni indipendenti per il bene della salute pubblica e proprio da una Sindaca del Movimento 5 Stelle ci aspettiamo una sensibilità maggiore per il bene comune, ovvero per la salute.
Le chiediamo, quindi, innanzitutto di darci la possibilità di incontrarla per poterle illustrare, dati alla mano, i rischi per la salute connessi all’implementazione di tecnologie Wi-Fi e 5G e le chiediamo anche di attivare tutte le possibili azioni per sospendere l’accordo preso con Fastweb.
Confidiamo in un Suo cortese riscontro e La salutiamo cordialmente.
Presidente di A.M.I.C.A.
Allegati:
1 Appello degli scienziati per messa al bando del 5G alla Commissione Europea del 13 Settembre 2017.
2 Risoluzione 1815 dell’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa del Maggio 2011.
3 Studio di Hardell sulla rivista scientifica Pathophysiology 2014.
4 Resoconto dell’incontro di Hardell con i dirigenti dell’OMS pubblicato sull’International Journal of Oncology (2017).
4 Classificazione IARC della radiofrequenza come “Possibile Cancerogeno per l’Uomo”
5 Scambio di email sull’inserimento del Wi-Fi nella classificazione IARC
6 Appello di Parigi