Sono aumentati di 4 volte i tumori cerebrali di glioblastoma nel 2018 secondo l’agenzia di sanità pubblica francese “Santé Publique France“ che nel luglio 2019 (aggiornato a settembre 2019) ha pubblicato, insieme al registro dei tumori, agli Ospedali Civili di Lione e all’Istituto Nazionale del Cancro un rapporto sulle stime nazionali dell’incidenza e della mortalità del cancro nella Francia metropolitana tra il 1990 e il 2018.
Tra il 1990 e il 2018, il tasso complessivo di incidenza di tumori solidi è rimasto relativamente stabile negli uomini e ha continuato ad aumentare nelle donne. Allo stesso tempo, il numero annuale di nuovi casi di glioblastoma con conferma istologica (uno dei tipi più aggressivi di tumore al cervello) è aumentato di quattro volte e di più per entrambi i sessi.
In 30 anni, il numero di glioblastomi si è moltiplicato di 4 volte, interessando tutte le età.
L’agenzia Santé Publique France stima che ci saranno 3.481 nuovi casi di glioblastomi nella Francia metropolitana nel 2018, il 58% dei quali negli uomini, mentre erano solo 823 nel 1990.
Secondo Santé Publique France, dati simili si osservano negli Stati Uniti, dove negli anni 1980-1990 si è osservato un aumento dell’incidenza del glioblastoma in relazione al progresso diagnostico. Inoltre, uno studio australiano riporta una crescente incidenza di glioblastoma, confermato da esame istologico, tra 2000 e 2008.
L’esposizione alle onde elettromagnetiche è uno dei possibili fattori, secondo Santé Publique France, ma ci può essere un ruolo anche dell’alimentazione.
Secondo la dott.ssa Annie Sasco, epidemiologa esperta di cancro, ex direttore dell’unità di ricerca della IARC-OMS “L’evoluzione dei tassi di incidenza e di mortalità dei tumori del sistema nervoso centrale nel suo complesso, e in particolare il glioblastoma, negli ultimi 30 anni destano particolare preoccupazione. Naturalmente, i comportamenti diagnostici si sono evoluti e svolgono un ruolo, soprattutto per le persone anziane. Tuttavia, vi è un reale aumento, anche tra i più giovani, per il quale è probabile che le modalità diagnostiche siano cambiate meno rispetto agli anziani e che potrebbero quindi essere legate a fattori ambientali e principalmente all’uso di telefoni cellulari o dei dispositivi wireless. L’informazione del pubblico dovrebbe consentire di non proseguire su questa traiettoria ascendente, soprattutto tra i giovani, con il dovere assoluto di proteggere i bambini non permettendo loro di usare un telefono cellulare e in generale proteggendoli dall’esposizione a campi elettromagnetici “.
Secondo il dottor Marc Arazi, presidente dell’associazione Phonegate Alert “Negli ultimi 2 decenni, quasi 50.000 persone sono state colpite in Francia da questo tumore cerebrale estremamente aggressivo, che ha un tasso di mortalità molto elevato. È stato anche durante questo periodo che la telefonia mobile è esplosa e l’industria ha consapevolmente sovraesposto la popolazione alle onde elettromagnetiche dei nostri telefoni cellulari. Questo scandalo industriale e sanitario ha un nome, il “Phonegate”! Le autorità pubbliche non possono più negare le prove e devono proteggere urgentemente la salute di decine di milioni di utenti.
In Italia ha destato commozione la morte prematura della giovane giornalista Nadia Toffa che, secondo fonti di stampa, sarebbe scomparsa proprio per un glioblastoma. “I giornalisti sono una delle categorie più a rischio – commenta Francesca Romana Orlando, giornalista autrice del libro Wireless e vice presidente di AMICA, proprio come tutti quei lavoratori che sono costretti ad avere una grande mobilità e ad essere sempre reperibili. Le evidenze epidemiologiche nell’Uomo e negli animali, e soprattutto le scoperte sui meccanismi d’azione cancerogeni delle radiazioni da radiofrequenza impongono una seria revisione degli standard di sicurezza con un abbassamento drastico dei limiti per tutelare i cittadini e i lavoratori.”