Un gruppo di associazioni – Associazione Atto Primo, AMICA, Comitato Oltre la MCS, Associazione CFU Italia, Comitato Veneto MCS, ANASINTA – ha inviato una richiesta urgente agli Assessori alla Salute delle Regioni per far presente la fragilità dei pazienti affetti da malattie ambientali, come la Sensibilità Chimica Multipla e l’elettrosensibilità e richiedere protocolli di accoglienza ospedaliera in caso un paziente con queste patologie si ammali di Covid-19. Clicca qui per scaricare la lettera alle regioni.
Il problema è che la disinfezione degli ambienti ospedalieri con prodotti a base di alcool o di cloro, sebbene necessaria per il rischio di infezione virale, potrebbe essere letale per pazienti con MCS, portando a crisi respiratorie asmatiche e a sintomi neurologici gravi, come le convulsioni.
Anche per i pazienti elettrosensibili c’è il problema dei dispositivi mobili, come tablet e cellulari, usati negli ospedali, così come il campo elettromagnetico dei macchinari. Con semplici misure, come isolare il paziente in una camera singola oppure schermare i macchinari con fogli di alluminio, si potrebbero ridurre i sintomi da elettrosensibilità a basso costo e con grande facilità.
Oggi 18 marzo 2020 è appena arrivata la risposta della Segreteria Area rete ospedaliera e specialistica
Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio dalla quale si evince che, sebbene risulti impossibile per ora allestire protocolli di accoglienza specifici per malati ambientali, è fondamentale che ogni pazienti manifesti subito la propria patologia in caso di ricovero ospedaliero per mettere i medici nelle condizioni di fornire le cure nelle migliori condizioni possibili.
A questo proposito si invitano i pazienti di stampare e di tenere con sé i seguenti protocolli.