L’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA-ODV) ha indirizzato oggi, 10 aprile 2021, una lettera al Ministro della Salute On. Speranza e al Presidente dell’ISS, Prof. Brusaferro, per chiedere terapie e day hospital per i pazienti affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS) in caso di infezione da Covid-19.
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una patologia caratterizzata da reazioni multi organo quando si è esposti – tramite contatto, inalazione o ingestione – a sostanze chimiche anche in minime quantità normalmente tollerate dalla popolazione generale. A causare le reazioni sono disinfettanti, come l’ipoclorito di sodio, detersivi, profumi, additivi alimentari e soprattutto farmaci.
Da quasi vent’anni AMICA chiede alle istituzioni di realizzare di protocolli di Pronto Soccorso e di ricovero ospedaliero specifici per questi pazienti. In alcune regioni la malattia è stata riconosciuta come rara, ma poi i riconoscimenti sono stati ritirati.
Oggi alcuni ospedali in Italia hanno predisposto dei protocolli di ricovero ospedaliero per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), ma non vengono usati di routine. Di fatto questi protocolli vengono applicati solo caso per caso sulla base di richieste specifiche avanzate con largo anticipo dai pazienti.
Con l’emergenza Covid-19 non è più possibile continuare con un’assistenza sporadica, caso per caso, che richiede lunghi tempi di organizzazione ed è sempre più urgente la necessità di garantire ai malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS) la possibilità di ricevere trattamenti medici tempestivi che comportino il minor rischio possibile.
Già all’inizio dell’anno AMICA-ODV aveva partecipato all’appello inviato da più associazioni agli assessori alla Salute delle regioni italiane, ma ritiene che ora serva un preciso indirizzo da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Scrive AMICA:“Quasi tutti i pazienti con MCS hanno alle spalle una lunghissima storia clinica di reazioni avverse ai farmaci – tra cui antibiotici, antinfiammatori e persino cortisonici e vitamine – non solo per una reattività allergologica ma per una incapacità di metabolizzazione dovuta a polimorfismi genetici specifici o alla rottura dei sistemi di detossificazione dovuta a passate esposizioni a sostanze tossiche.
Alla luce delle forti difficoltà di assunzione di farmaci, riteniamo che per alcun pazienti più gravi con MCS, gli unici tentativi terapeutici adatti a combattere il Covid-19 con il minor rischio possibile siano il plasma iperimmune e gli anticorpi monoclonali (se privi di additivi chimici).
Le difficoltà di ricovero legate alla mancanza di ambienti ospedalieri idonei, inoltre, suggeriscono che la soluzione più semplice per combattere il Covid-19 sia garantire un day hospital nei primissimi giorni di infezione per fornire al pazienti con MCS il plasma iperimmune o gli anticorpi monoclonali.”
AMICA ha anche fatto presente che nel 2019 si è formato il “Gruppo di Studio Italiano sulla Sensibilità Chimica Multipla”, che è composto da tutti gli autori italiani di pubblicazioni scientifiche sulla MCS. Questi hanno redatto un Consenso Italiano sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS), sottoscritto da centinaia di medici, ricercatori e associazioni.
AMICA ha consegnato il Consenso al Ministero della Salute facendo richiesta ufficiale alla Commissione di aggiornamento dei LEA di mettere in discussione le Linee Guida di accoglienza ospedaliera per MCS, per garantire ai malati l’accesso alle stesse terapie garantite a qualsiasi cittadino, ma in ambienti adeguati. La richiesta è stata inoltrata alla Commissione, ma al momento non è stata calendarizzata la discussione di questo tema. AMICA ha chiesto al Ministro Speranza di sollecitare la Commissione ad avviare la discussione quanto prima.
L’emergenza Covid-19 non permette di attende oltre e per questo AMICA-ODV ha rivolto un appello accorato al Ministro della Salute e al Presidente Brusaferro.
“Anche se l’efficacia del plasma iperimmune e degli anticorpi monoclonali è ancora oggetto di controversie scientifiche, il fatto che questi sono i soli trattamenti praticabile nei pazienti con MCS con intolleranza grave ai farmaci, impone di considerarli almeno per loro come “terapia salvavita”. Per questo vi preghiamo di predisporre una circolare che autorizzi i reparti Covid-19 degli ospedali a praticare il plasma iperimmune o gli anticorpi monoclonali in day hospital ai pazienti con MCS che dovessero averne bisogno, senza dover passare attraverso le difficoltose procedure di autorizzazione di queste terapie come “off label” o “uso compassionevole”.”
AMICA-ODV pubblicherà su questa pagina le eventuali risposte che arriveranno a questo appello.
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Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay