Nota a cura di A.M.I.C.A.
Il dr. Davengere Devanand, professore di Psichiatria e di Neurologia all’Università della Columbia di New York, ha scoperto che alcuni malati, affetti da una forma iniziale di Alzheimer, non sono in grado di distinguere certi odori compreso quello delle fragole, del fumo, del sapone, di mentolo, ecc. Per tale ragione un test olfattivo potrebbe offrire una diagnosi precoce che attualmente viene condotta attraverso test cognitivi e della memoria che, però, non distinguono tra il paziente di Alzheimer e quello affetto da altre forme di perdita della memoria che non inducono alla demenza. Lo studio, presentato ad un incontro dell’American College of Neuropsycho pharmacology, si è basato sul confronto tra 150 pazienti con un danno cognitivo minimo e 63 anziani sani che sono stati entrambi sottoposti a test per 6 mesi. La diagnosi precoce può essere utile ad organizzare meglio la vita della famiglia e del malato, ma anche a rallentare la progressione della malattia con delle terapie adeguate.
Fonte: Reuters, 13 Dicembre 2004