E’ appena stato pubblicato un nuovo studio scientifico di cui riportiamo l’abstract e un estratto: L’esposizione materna al cellulare altera le intrinseche proprietà elettrofisiologiche dei neuroni piramidali CA1 nella prole dei ratti, di Razavinasab M, Moazzami K, Shabani M., Toxicol Ind Health. 2014 Mar 6. [In corso di pubblicazione].
Traduzione di Francesca Romana Orlando per A.M.I.C.A.
Abstract
Alcuni studi hanno dimostrato che l’esposizione a campi elettromagnetici può provocare dei danni strutturali ai neuroni. In questo studio, abbiamo chiarito l’alterazione della funzione ippocampale nella prole di ratti Wistar (n = 8 ratti in ciascun gruppo) che sono stati esposti cronicamente a telefoni cellulari durante la gestazione, secondo test comportamentali, istologici ed elettrofisiologici.
I ratti nel gruppo di esposti sono stati esposti ad una radiazione pulsata a 900 MHz per 6 ore al giorno. Tutte le registrazioni delle cellule intere piramidali dell’ippocampo nel gruppo degli esposti alla telefonia mobile ha mostrato un decremento dell’eccitabilità neuronale. L’esposizione al cellulare è stata associata soprattutto ad una diminuzione del numero dei potenziali d’azione scatenati dall’attività spontanea e in risposta alla iniezione di corrente in entrambi i gruppi maschili e femminili.
C’è stato un aumento dell’ampiezza della post-iperpolazione (AHP) nei ratti cellulare rispetto al gruppo di controllo. I risultati dell’evitamento passivo e il test di valutazione Morris con le prestazioni di apprendimento e di memoria sul labirinto acquatico hanno dimostrato che l’esposizione al telefono alterata significativamente l’acquisizione, l’apprendimento e la ritenzione della memoria nei ratti maschi e femmine rispetto ai ratti del gruppo di controllo.
Lo studio al microscopio delle sezioni cerebrali di controllo e dei ratti esposti alla telefonia mobile hanno mostrato una morfologia normale. I nostri risultati suggeriscono che l’esposizione ai telefoni cellulari influisca negativamente sulle prestazioni cognitive di entrambi i ratti femmine e sulla prole maschile in base ai test comportamentali ed elettrofisiologici.
http://1.usa.gov/1i69weh
Estratto
Il telefono cellulare è stato messo in funzione in modalità di test ed è stato alimentato attraverso un alimentatore stabilizzato, quindi l’alimentazione dell’antenna era costante. Il valore del tasso di assorbimento specifico (SAR) misurato era tra 0,3 e 0,9 W/kg, un valore senza significativi effetti termici. La temperatura è stata misurata prima, durante e dopo l’esposizione da una sonda rettale solo nella serie di piccoli che non rientravano nell’analisi comportamentale ed elettrofisiologica. Prima e dopo ogni esperimento, sono state eseguite una serie di misure elettromagnetiche (cioè la potenza di ingresso e la potenza riflessa) per valutare il corretto funzionamento del sistema di esposizione. La densità di potenza media e le misurazioni SAR sono state eseguite da una società di elettronica mobile.
In conclusione, il campo elettromagnetico è in grado di indurre una serie di interruzioni nell’apprendimento e nella memoria. Entrambi i feti maschili e femminili erano sensibili a molti effetti comportamentali successivi dell’esposizione materna alla radiazione del cellulare. Mentre non abbiamo a disposizione prove sufficienti per sostenere un meccanismo esatto di interazione con i campi elettromagentici, i risultati del presente studio sembrano essere sufficientemente solidi per permettere ad ulteriori studi di indagare la questione in maggiore dettaglio.
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Joel M. Moskowitz, Ph.D.
Director, Center for Family and Community Health
School of Public Health, University of California, Berkeley
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Electromagnetic Radiation Safety
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