Nuovo studio mette in relazione la fibromialgia con una riduzione della dopamina nel cervello
Comunicato Stampa dell’Associazione Nazionale (USA) della Fibromialgia
www.fmaware.org Orange, California, 4 gennaio 2007
L’associazione Nazionale della Fibromialgia ha annunciato che un nuovo studio pubblicato a gennaio sul Journal of Pain fornisce una nuova prova scientifica che dimostra, per la prima volta, la differenza fondamentale tra il cervello dei pazienti e gli individui sani non colpiti da tale disturbo. L’autore principale dello studio, il Dott. Patrick Wood, è un ricercatore riconosciuto a livello nazionale, nonché un’autorità nel problema e nel trattamento della fibromialgia.
La dopamina
Lo studio sostiene la “Teoria della Dopamina per la Fibromialgia” del Dott. Wood, secondo il quale le persone affette fa fibromialgia producono meno dopamina nel corpo, sostanza che fa da neurotrasmettitore proprio nelle aree del cervello dove è necessaria al controllo del dolore.
La riduzione dell’attività dei neuroni delle dopamine, ritenuta l’effetto di fattori ambientali (come lo stress) così come di fattori genetici, rappresenta la più importante prova, ad oggi, che le problematiche correlate alla dopamina possono essere la causa alla base della fibromialgia. “Questo studio fornisce tutta una nuova prospettiva sulla patogenesi dei sintomi della fibromialgia”, ha dichiarato Wodd.
Lo studio ha usato la PET per confrontare la capacità dei pazienti con fibromialgia di sintetizzare la dopamina nel cervello rispetto ai soggetti sani. Sono state reclutate per la ricerca 7 pazienti femmine con fibromialgia e 8 individui per il gruppo di controllo presso l’Health Sciences Center dell’Università dello Stato della Louisiana, dove il Dott. Wood lavora come professore associato e dirige sia il Programma di Ricerca sulla Fibromialgia sia la Clinica di Cura della Fibromialgia. I risultati dello studio dimostrano che i pazienti con fibromialgia mostrano una sintesi della dopamina significativamente ridotta in diverse aree del cervello
“È tutto nella tua testa!”
Per anni le persone affette da fibromialgia si sono sentite dire che la loro malattia e i loro sintomi erano immaginari o “tutti nella loro testa!” La fibromialgia, infatti, ha diviso la comunità scientifica sulla sua legittimità in gran parte a causa della mancanza di cause note o di marker genetici.
Secondo l’Associazione Nazionale della Fibromialgia circa 10 milioni di Americani sono affetti da tale patologia. Si sospetta sempre di più che fattori genetici e l’esposizione a stress cronico siano i fattori chiave associati alla malattia. Il trattamento si concentra generalmente sulla risposta ai sintomi della patologia, che comprendono dolore diffuso, stanchezza e disturbi del sonno.
“Una delle ragioni per cui la fibromialgia è considerata controversa è perché semplicemente non ne conosciamo la causa – ha spiegato il Dott. Wood -. Il nostro trattamento è stato una specie di ‘salto nel buio’ perché non capiamo realmente cosa stiamo trattando”. Tuttavia, sulla base dei risultati di questo studio, c’è ragione di dare maggiore enfasi ai trattamenti che possono influire sull’attività della dopamina a livello cerebrale. “in effetti – ha aggiunto il Dott. Wood – potremmo iniziare a trattare l’origine e non solo i sintomi”.
La recente ricerca del Dott. Wood che comprende la Teoria della Dopamina per la Fibromialgia è descritta in un film uscito recentemente, dal titolo “Fibromialgia: mostrami dove ti fa male”, che è stato al centro della Conferenza Nazionale dei Pazienti 2006 dell’Associazione Nazionale della Fibromialgia lo scorso marzo. Un trailer del film può essere visto sul sito dell’associazione www.fmaware.org.
Il testo completo dello studio si può vedere sul sito:
http://journals.elsevierhealth.com/periodicals/yjpai/current