Intervista al Dott. Stefano Manera Anestetista e Reanimatore all’Ospedale Papa Giovanni XXXIII di Bergamo che racconta il disastro avvenuto nei primi giorni del contagio e denuncia il fallimento della medicina di territorio.
Il dottore, che è stato in prima linea durante l’epidemia di Covid-19, spiega l’importanza della terapia nelle prime fasi della malattia attraverso medicinali antivirali, Eparina e Idroclorichina e racconta che è necessario valorizzare la medicina del territorio.
Oggi stanno chiudendo i primi reparti di terapia intensiva (perché non più necessari) e si può iniziare a pensare all’uscita dal lockdown soprattutto se si crea un rete territoriale di assistenza medica che intervenga in modo tempestivo quando si verifica un contagio.
Il Dott. Manera racconta anche delle tante possibilità di prevenire i danni peggiori associati al virus attraverso l’integrazione di Vitamina C e D, di glutatione, di oligoelementi come zinco e selenio, ma soprattutto attraverso un corretto equilibrio del microbioma intestinale, che è alla base del corretto funzionamento del sistema immunitario.
Importantissime le domande che pone sul vaccino per il Covid-19. Siamo sicuri che sarà possibile sviluppare una immunizzazione dalla malattia con il vaccino oppure è un virus che muta e dal quale non ci si può immunizzare? Questi vaccini saranno sicuri o ci sarà il rischio di sviluppare patologie iatrogene secondarie?