Roma, 3 Dicembre 2004 – Il prossimo 3 dicembre 2004, nel corso della conferenza “Malattie rare e valori di vita” “Siamo rari…ma tanti” organizzata dall’Associazione Culturale Giuseppe Dossetti, presso la Camera dei Deputati, Palazzo Marini, si parlerà ancora della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla. La MCS è una malattia cronica e gravemente invalidante che comporta reazioni multiorgano quando il malato entra in contatto, nell’alimentazione e nell’ambiente, con sostanze chimiche anche in tracce minime normalmente tollerate dalla popolazione in generale.
L’associazione AMICA vuole anche informare che lo scorso 12.11.2004 il ministro dell’ambiente del governo danese, Connie Hedergaard (conservatori) ha deciso di aprire un nuovo centro di conoscenza sulla Multiple Chemical Sensitivity. Tale sindrome colpisce 50.000 danesi.Il centro, che sarà finanziato dal Ministero dell’Ambiente, dovrà raccogliere informazioni senza fare una ricerca sanitaria indipendente. Da anni il ministero si era occupato di MCS e nell’aprile scorso ha concluso che si tratta di un problema reale. Fonte:http://www.mex.dk/dk/vis_nyhed.asp?id=7686&nyh
L’Italia resta in coda in Europa nello studio della MCS e, soprattutto, nell’assistenza ai malati.
Non si hanno notizie circa la commissione di studi sulla MCS che dovrebbe essere istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità per l’inserimento della patologia nell’elenco delle malattie rare. “Ci sentiamo promettere l’avvio di studi di ricerca da molto tempo – commenta Donatella Stocchi, vice presidente di AMICA – per il momento c’è stato un primo passo con il convegno sulla MCS, tenutosi lo scorso 15 ottobre 2004 all’Istituto Superiore di Sanità”.
“I malati non possono attendere questi tempi biblici – prosegue la Stocchi – la MCS è una sindrome degenerativa che richiede terapie costanti e un’adeguata assistenza sociale e sanitaria. Sono anni che osserviamo i malati spegnersi lentamente rinchiusi nelle loro abitazioni, invisibili a tutti. Richiediamo un intervento urgente legislativo che ci tuteli.”