Appena si è insediato il nuovo Governo, AMICA si è attivata e a metà giugno ha scritto una lettera ai Ministri della Salute, dell’Ambiente e a tutti i Parlamentari per chiedere nuovi limiti di legge che rendano sicure per la salute le esposizioni elettromagnetiche emesse da cellulari, Wi-Fi e per chiedere il blocco immediato della sperimentazione della tecnologia 5G.
Rischi biologici della radiofrequenza di cellulari e Wi-Fi
Le conoscenze scientifiche dell’ultimo decennio, infatti, dimostrano in modo sempre più chiaro che le radiazioni da radiofrequenza hanno un forte impatto negativo sulla salute dell’Uomo, della flora e della fauna per livelli di esposizione molto inferiori agli attuali limiti di legge.
La politica fino ad oggi ha ritardato nel prendere atto di tali evidenze scientifiche, mentre la popolazione già soffre sulla propria pelle le conseguenze di tale ritardo. Già oggi nei reparti di neurologia, infatti, si conta un numero significativamente aumentato di operazioni per tumore cerebrale rispetto a pochi anni fa attribuibile, secondo molti scienziati, proprio all’impiego massiccio dell’uso dei cellulari.
Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato la radiofrequenza come “Possibile cancerogeno per l’Uomo” (1), compreso il Wi-Fi (2), ma diversi studi successivi, come quello di Lennart Hardell del 2014, hanno concluso che tali radiazioni siano da considerarsi “Cancerogeni certi per l’Uomo” (3) ovvero siano da inserire nella Classe 1 della classificazione IARC.
E’ importante notare che il Dott. Hardell e i suoi colleghi hanno fatto appello ai dirigenti dell’OMS affinché prendessero atto delle nuove evidenze per riclassificare il rischio cancerogeno della radiofrequenza, ma senza esito. Durante l’incontro nella sede centrale dell’OMS a Ginevra, però, hanno avuto modo di scoprire che tali dirigenti hanno evitato di installare connessioni Wi-Fi nei loro uffici (4).
Il problema di fondo è che la sicurezza dei campi elettromagnetici è stata delegata agli ingegneri, mentre va affidata a biologi e a medici. Fino ad oggi sono stati sottovalutati per questo gli EFFETTI BIOLOGICI NON TERMICI, cioè non dovuti al riscaldamento prodotto dalla radiazione sulla materia vivente. Questi effetti avvengono per esposizioni di bassa densità di potenza, cioè molto al di sotto degli attuali limiti di legge.
Fermare subito il 5G
Lo scorso 13 Settembre 180 scienziati hanno lanciato un Appello alla Commissione Europea (5) per chiedere il blocco della sperimentazione delle frequenze 5G per i pericoli che queste possono comportare in aggiunta ai rischi prodotti dalle attuali tecnologie 2G, 3G, 4G e Wi-Fi.
L’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa già nel 2011 con la Risoluzione 1815, approvata all’unanimità, impegnava i paesi membri a ridurre le fonti di esposizione alla radiofrequenza di cellulari e Wi-Fi a favore di forme di connessioni via cavo che sono le uniche davvero innocue e per giunta le più efficaci in termini di capacità di trasmissione (6).
Nuovi limiti di sicurezza più cautelativi
Da oltre un decennio scienziati indipendenti, come il Gruppo Bioinitiative [1] e la Commissione Internazionale per la Sicurezza dei Campi Elettromagnetici (ICEMS) [2], denunciano che i campi elettromagnetici da radiofrequenza, molto al di sotto degli attuali limiti di legge, producono effetti biologici con un grave impatto sulla salute pubblica e dichiarano che è indispensabile puntare su tecnologie di connessione via cavo e adottare immediatamente un limite di esposizione più cautelativo (subito di 0,6 V/m per arrivare a 0,2 V/m sul medio termine).
Elettrosensibilità in aumento
AMICA ha anche fatto presente ai Parlamentari e ai Ministri che è in aumento il numero di persone affette da Elettrosensibilità per le quali bisogna prendere provvedimenti socio-sanitari di emergenza. Questi malati, infatti, devono spesso rinunciare a lavorare e alcuni devono addirittura trasferirsi in luoghi incontaminati per sopravvivere, luoghi peraltro sempre più difficili trovare e lo saranno sempre di più se verrà consentito all’industria di installare le centinaia di satelliti per la diffusione del Wi-Fi dallo spazio. A tal proposito è indispensabile prendere in considerazioni pubblicazioni scientifiche come quella del Prof. Martin Pall sugli effetti del Wi-Fi (7) e del 5G (8) e l’appello di ISDE – Medici per l’Ambiente per fermare la tecnologia 5G (9).
Nel 2015 a Bruxelles (10), peraltro, un gruppo di scienziati indipendenti ha approvato la ”Dichiarazione Scientifica Internazionale sulla Elettrosensibilità e sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS) secondo la quale “Tenuto conto delle nostre attuali conoscenze scientifiche, sollecitiamo tutti gli enti e le istituzioni nazionali e internazionali… a riconoscere l’Elettrosensibilità e la Sensibilità Chimica Multipla come condizioni mediche reali che, rappresentando delle malattie sentinella, potrebbero creare una preoccupazione per la salute pubblica negli anni a venire in tutto il mondo, cioè in tutti i paesi che fanno un uso illimitato di tecnologie senza fili basate su campi elettromagnetici”.
Le associazioni e i comitati uniti per la sicurezza
Negli ultimi giorni altre associazioni e altri comitati si sono attivati e AMICA si è unita a loro per lanciare un nuovo appello, il 28 giugno 2018 per richiedere “Limiti più cautelativi per i campi elettromagnetici” e, in particolare, per chiedere al Governo di:
1) di stralciare immediatamente qualsivoglia bozza di decreto legge volto all’adeguamento degli attuali limiti di legge italiani alle raccomandazioni europee e di emendare l’Art. 14 del DL n° 179 del 18/10/2012 pubblicato sulla G.U. n° del 19/10/2012;
2) di recepire gli studi scientifici più recenti (molti dei quali prodotti da scienziati italiani) per abbassare i limiti di esposizione alla radiofrequenza per la popolazione italiana secondo la Raccomandazione dell’Assemblea Plenaria del Consiglio D’Europa N. 1815 del 2011 che invita gli Stati Membri ad abbassare i limiti di esposizione a 0,6 V/m nell’immediato e a 0,2 V/m come obiettivo di medio termine;
3) di sospendere qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G nelle città italiane in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche per giudicarne l’innocuità e in attesa della modifica rigorosamente precauzionale degli attuali limiti italiani per i campi elettromagnetici.
Scarica qui la lettera completa.
Se sei responsabile di un comitato o di un’associazione?
Firma l’appello a nome della tua associazione, aggiorna la data, usando il testo word che puoi scaricare cliccando qui, poi inviala alla PEC dei ministeri in indirizzo.
Ecco la documentazione che è stata inviata al Presidente del Consiglio e ai Ministri:
[1] Classificazione IARC della radiofrequenza come “Possibile Cancerogeno per l’Uomo”.
[2] Scambio di email sull’inserimento del Wi-Fi nella classificazione IARC.
[3] Studio di Hardell sulla rivista scientifica Pathophysiology 2014.
[4] Resoconto dell’incontro di Hardell con i dirigenti dell’OMS pubblicato sull’International Journal of Oncology (2017).
[5] Appello degli scienziati per messa al bando del 5GA alla Commissione Europea del 13 Settembre 2017.
[6] Risoluzione 1815 dell’Assemblea Plenaria del Consiglio d’Europa del Maggio 2011.
[7] Martin J. Pall, studio sul Wi-Fi del 2017.
[8] Martin j. Pall, studio sul 5G del 2018.
[9] Appello di ISDE Medici per l’Ambiente del 2018.
[10] Appello di Parigi del 2015
[11] Falcioni, L., Belpoggi et al, Environmental Research (2018)