Intervista di A.M.I.C.A. ad Antonio Politi
Tecnico della prevenzione degli ambienti di vita e di lavoro A USL BO – Unità Operativa Rischio Ambientale.
1. Si dice che l’amianto sia, insieme al mercurio, una delle sostanze più tossiche dopo quelle radioattive. Quali patologie può causare?
L’amianto, (che è un minerale estremamente presente in natura ed abbondantemente utilizzato, fino agli anni 90, in ogni settore industriale) è considerato un materiale che può provocare gravi danni all’organismo, in particolare ai polmoni. Sono purtroppo noti casi di cancro ai polmoni causati da inalazioni di fibre di amianto.
2. Che tipo di esposizione è pericolosa (inalazione, contatto, ingestione)?
E’ noto che l’inalazione di fibre di amianto è estremamente pericolosa. Diverse sono invece le opinioni di vari studiosi sulla possibile pericolosità dell’amianto per ingestione (ad esempio tramite fibre di amianto presenti nelle acque di condutture di acquedotti realizzati in cemento amianto). Ribadiamo comunque: sulla pericolosità dell’inalazione di fibre di amianto nessuno ha più dubbi. Sulla pericolosità dell’amianto per ingestione i pareri sono discordi.
3. La pericolosità dell’amianto dipende dalla sua quantità?
E’ certo che vivere o lavorare in ambienti ove vi sono materiali che rilasciano elevate quantità di fibre di amianto è pericoloso. Alcuni scienziati sostengono tuttavia che anche l’inalazione di una sola fibra di amianto può essere pericolosa.
Tuttavia, per evitare allarmismi inutili, precisiamo che i casi di malattie dovuti, con assoluta certezza, a inalazione di fibre di amianto si sono rilevati in soggetti fortemente esposti a rischio (ad esempio i lavoratori addetti alla manipolazione dell’amianto).
4. Dove si trova l’amianto nella nostra vita quotidiana?
L’amianto è stato abbondantemente utilizzato in tutti i settori e, pertanto può essere ovunque (anche in luoghi spesso impensati). Ad esempio è stato trovato nei caschi dei parrucchieri (ove era utilizzato come materiale coibentante) o nei tendoni dei teatri (come materiale ignifugo). Precisiamo che dagli anni 90 (Legge 27/3/92 n° 257: Superamento dell’uso dell’amianto) in Italia è vietata la produzione di manufatti contenenti amianto e, pertanto, l’amianto in circolazione è certamente diminuito. Tuttavia precisiamo che l’amianto è ancora molto presente in alcune coperture, in canne fumarie, in condutture idriche e in pavimentazioni.
Inoltre notiamo, con preoccupazione, che arrivano ancora da paesi in via di sviluppo (ove l’utilizzo di detto minerale non è vietato) materiali che, inaspettatamente contengono amianto. Ad esempio sono stati rinvenuti thermos provenienti dalla Cina che contenevano amianto nell’involucro che funge da coibentante o fiaccole (anche queste di produzione cinese) che utilizzavano l’amianto come materiale antifiamma.
5. Se si ha un tetto in Eternit va sempre tolto?
Il proprietario della copertura è tenuto a valutare, tramite un tecnico abilitato, lo stato di conservazione del coperto (Decreto Ministro della Sanità 6/9/94: Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie). Se dalla valutazione emerge che il coperto rilascia fibre di amianto il proprietario, nei tempi indicati dalla legge, deve predisporre un intervento di bonifica.
La normativa prevede tre tipi di bonifica : la rimozione del coperto, la copertura con apposite vernici protettive, la copertura con pannelli di copertura (il cosiddetto sandwich). E’ evidente che la rimozione è l’intervento di bonifica più efficace.
6. Quali esami si possono fare per valutare la contaminazione di amianto in un’abitazione? Chi li fa?
Oltre all’esame “visivo” a cura di un tecnico abilitato è opportuno fare eseguire da un serio laboratorio analisi uno o più campioni (a seconda della struttura) di materiali. Ciò permetterà di definire la tipologia del materiale ed il grado di rilascio delle fibre (e quindi il grado di pericolosità del materiale). Ci si può rivolgere a strutture private o alla A USL o all’ARPA (che, per richieste di privati, possono chiedere il pagamento dell’intervento).
7. L’amianto può essere pericoloso anche dopo molti anni? Quanti?
Molti materiali contenti amianto hanno una lunghissima durata nel tempo. Coperture in Eternit installate negli anni 70 sono ancora efficienti. Possiamo dire che più il materiale è vecchio e più è probabile che sia pericoloso. Con il tempo, infatti, il rilascio di fibre di amianto nell’aria è più probabile (specie se il materiale stesso è stato esposto a intemperie o ad usura). Pertanto chi possiede materiali contenenti amianto è bene che prenda le dovute precauzioni.
8. Se si ha a che fare con un vecchio tetto in Eternit di una casa rurale molto rovinato, magari lacerato, bisogna misurare la contaminazione nell’ambiente circostante la casa?
E’ bene chiamare un tecnico abilitato che, fatte le prime verifiche (età della copertura, presenza di gronde, stato di usura dei materiali, segni di danneggiamento ecc.) deciderà se fare eseguire analisi di laboratorio su campioni prelevati. La bonifica dell’area circostante è da valutare nel caso in cui i materiali contenenti amianto si siano dispersi nell’ambiente (ad esempio un tetto che, causa il crollo, ha disperso frammenti in tutta l’area circostante oppure se, in caso di incendio, le ceneri hanno invaso terreni limitrofi.
9. A chi bisogna rivolgersi (ditte autorizzate) per smaltire le onduline di Eternit o i manufatti contenenti amianto? Quale ufficio pubblico mi dà l’elenco delle ditte autorizzate dalla Regione allo smaltimento di amianto?
La rimozione e lo smaltimento di materiali contenenti amianto può essere eseguito solo da ditte abilitate che devono presentare alla A USL un apposito “piano di rimozione” 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. E’ la ditta che si propone per eseguire i lavori che deve esibire alla A USL e al committente le proprie credenziali. Se si hanno dei dubbi sulla serietà della ditta che si propone per rimuovere l’amianto è consigliabile farsi fare un preventivo scritto e chiedere chiarimenti alla A USL o all’ ARPA competenti per territorio.
Per avere elenchi di ditte ci si può rivolgere alla Camera di Commercio.
10. Il costo di tale operazione è a carico del proprietario dell’immobile?
Si.
11. I rischi per la salute riguardano solo i lavoratori dell’edilizia e dell’industria che lo maneggiano oppure anche i fruitori?
Tutti siamo esposti al rischio di inalare fibre di amianto. E’ evidente che i maggiori esposti a rischio sono i lavoratori che, professionalmente manipolano i materiali contenti amianto. Questi, in assenza di valide misure di prevenzione e protezione, corrono seri rischi di rovinarsi la salute. Ma, ripeto, tutti possiamo essere sottoposti a rischio. Occorre pertanto non abbassare la guardia ed esigere il rispetto delle norme vigenti a tutela della salute pubblica (che in Italia esistono e sono anche molto severe). E, infine, occorre prestare una particolare attenzione ai prodotti che arrivano da paesi extracomunitari ove, ribadiamo, l’amianto è ancora usato.