Tutti usiamo cellulari, Wi-Fi e telefoni cordless in casa perché sono strumenti comodi con i quali restiamo costantemente in contatto con i nostri amici, colleghi e con i nostri clienti. C’è un prezzo da pagare per la reperibilità costante? Quali sono i possibili danni da radiofrequenze?
Cosa sono le radiofrequenze?
Facciamo chiarezza: si chiamano radiazioni elettromagnetiche da “radiofrequenza” tutte quelle che comportano la comunicazione senza fili, dai radar ai cellulari, dal bluetooth al telecomando dell’auto.
Quali sono i rischi per la salute associati alle radiofrequenze?
Nel 2011 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha stabilito che la radiofrequenza può aumentare il rischio di cancro nell’Uomo. Alcuni studi scientifici successivi hanno concluso che il rischio non è possibile, ma certo. Il rischio cancerogeno, però, è solo la punta dell’iceberg dei tanti possibili rischi correlati a queste radiazioni. Risulta accertato che la radiofrequenza aumenta lo stress ossidativo a livello cellulare e questo, anche se non comporta effetti immediati per la salute, può portare a danni nel lungo periodo.
Un altro effetto dell’esposizione alla radiazione del cellulare è l’apertura della barriera ematoencefalica che è una struttura che avvolge il cervello per proteggerlo dalle tossine presenti nel circuito sanguigno. Forse è proprio questo effetto biologico alla base dell’aumento del rischio di Alzheimer riscontrato da alcuni ricercatori.
Sempre più persone sono elettrosensibili
Nei paesi industrializzati sta aumentando il numero di persone elettrosensibili che riportano, cioè, sintomi diversi quando si espongono a campi elettromagnetici ritenuti innocui dalla popolazione generale. Alcune persone, per esempio, soffrono di insonnia, emicrania, vertigini, parestesie, prurito diffuso, arrossamenti della pelle, tinnito (fischi alle orecchie) se si espongono al Wi-Fi. Altre persone soffrono di mal di testa e di nevralgie dolorosissime se vengono esposte alla radiazione del cellulare, anche solo se qualcuno lo usa vicino a loro.
La ricerca scientifica italiana, francese e americana degli ultimi anni ha chiarito che queste persone soffrono di un aumento di base dello stress ossidativo e presentano delle alterazioni nella perfusione sanguigna cerebrale quando si espongono a campi elettromagnetici. L’elettrosensibiltà, quindi, è una malattia fisica che mette profondamente in discussione gli standard di sicurezza per le esposizioni elettromagnetiche.
Come difendersi dal rischio elettromagnetico?
L’associazione AMICA-ODV è impegnata in prima linea dai primi anni Duemila nella divulgazione sui rischi legati alla radiofrequenza e sostiene i ricercatori indipendenti che studiano gli effetti biologici di queste radiazioni, acquistando reagenti, macchinari e strumenti utili alla ricerca.
Sul sito di AMICA trovi tante risorse utili:
- un’intera collezione di articoli sul rischio elettromagnetico,
- un volantino che spiega i rischi connessi al cellulare,
- un articolo del Dott. Fiorenzo Marinelli, biologo ricercatore già CNR, oggi collaboratore dell’Istituto Ramazzini, che spiega i rischi connessi al 5G,
- un facsimile di lettera che puoi inviare al Comune per tutelare la tua salute se sei elettrosensibile.
- un dossier che spiega i rischi connessi al Wi-Fi e racconta i risultati di una ricerca di AMICA condotta nella scuole e nelle biblioteche di diverse regioni d’Italia.
Sostieni la ricerca indipendente sul rischio elettromagnetico con il tuo 5×1000 all’associazione di volontariato AMICA: scrivi il codice fiscale 97306440583 nella tua dichiarazione dei redditi.
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Questi sono video dei convegni di AMICA su questo argomento.
Dott. Fiorenzo Marinelli, Istituto di Genetica Molecolare del IGM-CNR di Bologna, al convegno di Montecomprati il 23 settembre 2016
Dott. Fiorenzo Marinelli, Dott. Ivano Lonigro, Dott.ssa Francesca Romana Orlando a Orvinio 21 maggio 2015.
Dott. Fiorenzo Marinelli al convegno sul 5G del 19 aprile 2020
Dott.ssa Francesca Romana Orlando. giornalista esperta di divulgazione scientifica e autrice di diversi libri sul rischio elettromagnetico, al Convegno sul 5G del 19 aprile 2020