25 luglio 2003 – Accade dopo aver fatto una permanente, dopo aver rimosso un’otturazione dentale al mercurio, dopo aver fatto un’anestesia e in mille altri modi. E’ la cosiddetta “goccia che fa traboccare il vaso” in un corpo che non è più in grado di disintossicarsi dalle sostanze chimiche presenti quotidianamente nel nostro ambiente e nel nostro cibo.
La malattia che non permette di tollerare le minime tracce di sostanze chimiche è definita in termini medici Multiple Chemical Sensitivity (MCS). In USA e Canada ne soffrono il 15% della popolazione, mentre si stima che in Italia siano almeno 50 mila persone ad esserne affette, anche se la nostra associazione è a conoscenza di solo 150 casi diagnosticati dal dott. Nicola Magnavita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Non esistono al momento terapie risolutive per questa patologia altamente invalidante. Il solo e unico rimedio per evitare il peggioramento e lo scatenamento delle crisi di intolleranza chimica è EVITARE ASSOLUTAMENTE il contatto, l’ingestione e l’inalazione di qualsiasi sostanza chimica.
Oltre all’evitamento, è possibile migliorare le condizioni del malato attraverso l’eliminazione di tutti i metalli odontoiatrici e dei denti con cura canalare. Una paziente dell’associazione AMICA ha, infatti, ottenuto il riconoscimento di patologia residuale e il diritto al rimborso di tutte le spese effettuate all’estero in un centro di alta specializzazione di Monaco di Baviera del dott. Ottaviano Tapparo, odontoiatria specializzato in patologie immunotossiche.
Purtroppo in Italia al momento non è possibile effettuare queste cure e nemmeno fare gli esami diagnostici. La malattia non è affatto conosciuta e riconosciuta, mentre lo è in Germania e negli Usa, dove esistono leggi specifiche per i malati di MCS, cui sono destinate abitazioni totalmente “chemical free”.
L’associazione A.M.I.C.A. lavora per il riconoscimento della malattia e la tutela dei malati anche in Italia.