Il 12 febbraio 2020 il Financial Times dà notizia che la Svizzera avrebbe bloccato i piani di sviluppo del 5G a causa delle forti preoccupazioni per la salute.
Sembra, infatti, che l’Agenzia Svizzera per l’Ambiente (BAFU) avrebbe inviato una lettera alle amministrazioni cantonali chiedendo tempo prima di consentire l’implementazione definitiva del 5G perché non riuscirebbe a “fornire criteri universali” e avrebbe bisogno di fare altri test per valutare l’impatto della radiazione del 5G.
Diversi cantoni in Svizzera hanno già deliberato una moratoria del 5G per i possibili rischi per la salute. Anche l’Associazione medica svizzera ha consigliato una maggiore cautela sul 5G e sono già state avviate delle raccolte di firme per cinque referendum giuridicamente vincolanti sul 5G .
Swisscom, a detta del Financial Times, avrebbe dichiarato che non ci sono prove di rischi per la salute della radiazione delle antenne.
“E’ un punto di vista assai curioso quello dell’industria delle telecomunicazioni – dichiara Francesca Romana Orlando, giornalista e vice presidente di AMICA – perché la letteratura scientifica dimostra chiaramente che, al di sotto degli attuali standard internazionali di sicurezza, avvengono molti effetti biologici a livello ormonale, riproduttivo, neurologico, metabolico e genetico. Ci si aspetta che le compagnie telefoniche, invece di continuare ad affermare che mancano prove del rischio, si assumano la proprie responsabilità dichiarando, se ne sono davvero convinte, che le radiazioni del cellulare e delle antenne sono del tutto innocue. Perché non lo fanno?”
Fonte: Switzerland halts rollout of 5G over health concerns, FInancial Times, 12 febbraio 2020.