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Un diluvio di 2000 casi di patologie causate dalle amalgame dentali denunciati alla FDA, ma l’agenzia ancora dichiara che la pandemia segreta è “rara”

Comunicato stampa di Consumer for Dental Choice – 14 novembre 2006

Da quando lo scorso 7 settembre due esperti della Food and Drug Administration hanno votato per rigettare le conclusioni dello staff interno dell’agenzia che le otturazioni dentali al mercurio sono sicure, la FDA ha ricevuto più di 2000 denunce di persone che riportavano reazioni avverse causate dalle amalgame.

Le segnalazioni comprendono molte descrizioni strazianti di pazienti che hanno sofferto a lungo di patologie dolorose e debiltianti dopo aver messo delle otturazioni al mercurio, molti dei quali sono guariti dopo averle sostituite con materiali privi di mercurio, mentre altri non hanno ripreso la loro salute a causa delle esposizioni al mercurio continuate da tutta la vita. La maggior parte delle segnalzioni promuove la richiesta di una maggiore consapevolezza pubblica riguardo al problema e l’intervento del Governo.

Ciononostante, Susan Runner, Manager del Dipartimento degli Ausili Dentali della FDA, in un’intervista telefonica questa settimana con un rappresentante dell’associazione no-profit Consumer for Dental Choice, ancora insisteva nel dire che gli effetti del mercurio dentale sulla salute sono “rari” e che “è ragionevole” ritenere che riguardino il 5% della popolazione statunitense (15 milioni di persone). In un altro caso molto pubblicizzato, tuttavia, la FDA due anni fa ha pubblicizzato un avviso pubblico riguardo i farmaci Paxil e Prozac dopo che alcuni studi avevano dimostrato che appena l’1% dei pazienti aveva sofferto di acatisia, un grave stato di agitazione che può portare al suicidio, evento che la FDA aveva considerato a quel tempo come “frequente”.

Susan Runner ha anche descritto le denunce presentate alla FDA come “aneddotiche”, sebbene molte provenissero dagli stessi dentisti, come il dott. Roberto Boe che ha denunciato alla FDA: “Ho osservato dei miglioramenti incredibili in pazienti con sclerosi multipla, tiroidite di Hashimoto, tachicardia, tinnito, acne, artrite reumatoide, sinusite, stanchezza cronica, candidosi sistemica e sensibilità chimica multipla, dopo che hanno tolto le amalgame e hanno chelato il mercurio dal loro corpo. Secondo me non si può trattare di un effetto placebo perché c’erano dei cambiamenti nella conta dei globuli bianchi.”

Una delle denunce più forti è arrivata da Don Washkewicz, capo e CEO della multinazionale Parker Hannifin, una compagnia con sede a Cleveland in Ohio compresa tra le prime 200 di Fortune. Hannifin ha scoperto che molti dei suoi disturbi erano causati dalle otturazioni al mercurio. Dopo aver effettuato delle indagini e dopo aver riconquistato la salute con la rimozione delle otturazioni, ha scritto alla FDA: “Mi sento spinto moralmente ad aiutare la mia forza lavoro (un numero di circa 60.000 impiegati con le loro famiglie).” Avendo saputo che molti ancora avevano delle otturazioni in amalgama, ha cambiato il piano di assistenza odontoiatrica della multinazionale per coprire il 100% del costo delle alternative in composito.

Un infermiera professionale di 23 anni ha denunciato che: “L’American Dental Association, l’American Medical Association e la FDA non sono riuscite a proteggere la popolazione americana dall’avvelenamento da mercurio… La FDA dovrebbe richiedere il pieno chiarimento riguardo ai danni conosciuti causati dal mercurio.”

L’agenzia, nel frattempo, sembra aver ignorato le 762 denunce simili di pazienti con reazioni avverse all’amalgama che erano state presentate alla divisione medica della FDA nel 1993. Per questo oggi Consumer for Dental Choice ha denunciato la continua copertura della verità che va avanti da almeno il 1993, se non da 160 anni in cui i dirigenti dei medici e dei dentisti hanno dibattuto sulla sicurezza delle otturazioni al mercurio. “Nessun’altra pandemia sanitaria è stata intenzionalmente occultata sotto il tappeto per 160 anni – ha dichiarato Freja Koss, portavoce del gruppo e autrice di una delle 2000 denunce inviate all’agenzia lo scorso autunno – perché la FDA continua a tenere segreta la documentazione riguardo gli effetti avversi per la salute causati dalle otturazioni dentali che contengono il 50% di mercurio che è una nota neurotossina? Forse perché trova difficile ammettere di aver sbagliato per così tanto tempo?”

In contrasto con le migliaia di denunce arrivate alla FDA, l’American Dental Association ha insistito per anni che “ci sono stati solo 50-100 casi riportati di reazioni allergiche all’amalgama”, come è scritto in un depliant per i pazienti intitolato “Silver fillings”. Allo stesso modo nelle udienze pubbliche del settembre 2006 sull’argomento, che si sono tenute a Gaithersburg, il dott. Richard Canaday della FDA ha insistito con la posizione dell’agenzia che va avanti da tempo che c’è “un numero incredibilmento basso di reazioni allergiche”. Questa settimana Runner ha dichiarato che queste persone sono “allergiche” sebbene i ricercatori ritengano che questo termine sia inappropriato.

Il dott. Alfred Zamm, allergologo e dermatologo di Kingstone (New York) che ha testimoniato davanti alla FDA, ritiene che il termine “reazione allergica” sia fuorviante perché “il mercurio è un veleno biologico e non un allergene”. Zamm sostiene che “alcuni individui sono più geneticamente sensibili e meno resistenti di altri al mercurio con la conseguenza che persino una piccola quantità di mercurio che fuoriesce dalle amalgame dentali possa indurre vari sintomi, alcuni dei quali debilitanti come stanchezza, disfunzioni del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario, insolito senso di freddo, disturbi gastrointestinali, rinite, dermatite e asma”. Secondo Zamm “Questo gruppo di persone ipersensibili dovrebbe servire da marker per mettere in guardia dai potenziali pericoli del mercurio dentale il resto della popolazione che è a rischio, ma potrebbe non mostrare i sintomi.”

Secondo il Prof. Boyd Haley, ricercatore e professore di chimica all’Università del Kentucky a Lexington, una o due delle caratteristiche genetiche che predispongono alla tossicità del mercurio sono presenti in circa il 20% della popolazione statunitense.

Il dott. David Carpenter, professore di Medicina Ambientale e Tossicologia alla Scuola di Salute Pubblica dell’Università di Albany, critica la descrizione di queste persone come “allergiche al mercurio”. “Non è che si diventi allergici al mercurio, ma piuttosto è la continua perdita di mercurio dall’amalgama a poter alterare il sistema immunitario e a portare ad ipersensibilità ed allergie – ha dichiarato Carpenter – la reazione di estrema ipersensibilità si esprime come patologia autoimmunitaria in cui si diventa allergici al proprio corpo. Questo avviene più spesso come patologia renale autoimmunitaria, ma anche come lupus, sclerosi multipla, artrite reumatoide e tiroiditi autoimmune”.

Carpenter ha aggiunto che “non ci sono prove scientifiche della sicurezza delle otturazioni al mercurio, ma anzi molti studi indicano che sono molto pericolose. L’azione responsabile della FDA dovrebbe, perciò, applicare il principio di precauzione secondo il quale, nonostante la prova incompleta del pericolo per la salute umana, l’azione appropriata è evitare l’esposizione e smettere di usare le amalgame al mercurio”.

La FDA sta rispondendo su più fronti per il suo fallimento nel gestire i pericoli derivanti dalle otturazioni al mercurio:

  • Quattro gruppi no-profit e due ufficiali statali hanno portato in giudizio la FDA il 27 aprile 2006 per non aver agito riguardo le otturazioni al mercurio nella causa Moms Against Mercury v. Leavitt davanti la Corte di Appello di Washington (www.toxicteeth.org/petition_fda_042006.pdf). Il caso è stato accettato nel merito e sta procedendo (poi vinta nel giugno 2008).
  • Il 1 giugno 2006 i querelanti hanno presentato una mozione per chiedere alla stessa corte di mettere al bando le otturazioni al mercurio fino a quando la FDA non si fosse adeguata alle leggi Food Drug and Cosmetic Act e Environmental Policy Act
    (Toxicteeth.org/fda_motion/brief_june2006.pdf).
  • Membri di Consumers for Dental Choice, di Mercury Policy Project e dell’International Academy for Oral Medicine and Toxicology (IAOMT) hanno presentato una petizione alla FDA il 5 settembre 2006 richiedendo l’immediata messa al bando delle otturazione al mercurio nelle donne in gravidanza per proteggere lo sviluppo dei loro bambini non ancora nati. In base alla legge federale Food Drug & Cosmetic Act l’agenzia ha sei mesi per rispondere fino a marzo 2007.
  • 13 contro 7 membri di due commissioni di esperti della FDA hanno votato il 7 settembre 2006, dopo due giorni di udienze pubbliche, per rigettare il Foglio Bianco dello staff dell’agenzia, ritenendo “irragionevole” considerare le otturazioni al mercurio sicure alla luce del vuoto nella letteratura presentata, in considerazione della testimonianza dei ricercatori statunitensi ed internazionali e delle descrizioni struggenti di oltre 50 persone che avevano testimoniato davanti alle commissioni spiegando che la loro malattia era stata causata dalle otturazioni al mercurio; molti di questi erano guariti dopo la rimozione delle otturazioni.
  • L’accademia IAOMT ha richiesto formalmente, dopo le udienze, che il commissario della FDA li riconvocasse per ascoltare ulteriori testimonianze poiché lo staff non aveva considerato tutti gli studi revisionati da pari riguardanti le scoperte dei pericoli derivante dalle otturazioni al mercurio, tra cui molta ricerca europea, nonostante la FDA avesse promesso sin dal 1990 di prendere in considerazione gli studi internazionali sull’argomento. La IAOMT, che sponsorizza la ricerca indipendente sull’argomento, non ha ricevuto alcuna risposta a questa richiesta di riconvocare le udienze.

Le amalgame, che vengono ancora applicate 70 milioni di volte l’anno negli Stati Uniti, contengono ognuna circa ¾ di grammo di mercurio quasi quanto un termometro. Una persona con 8 otturazioni ha nel suo corpo l’equivalente di 6 grammi di mercurio, una concentrazione sufficiente a far chiudere un laboratorio di chimica di una scuola o a far chiamare una squadra di intervento ambientale di bonifica di un lago.

Anche se le otturazioni bianche in composito sono sempre più prevalenti oggi, soprattutto per ragioni estetiche, esiste la preoccupazione che popolazioni meno istruite e con un basso reddito siano sottoposte all’uso di amalgame per un tempo indefinito se il Governo non interviene e se non si sfida l’insistenza da parte dell’odontoiatria tradizionale sulla sicurezza del mercurio.

“Esiste una chiara evidenza scientifica del rilascio di vapori di mercurio dalle amalgame dentali e che questi sono ingeriti, inalati e trasformati in metilmercurio dai batteri della bocca e del tratto intestinale – ha dichiarato Carpenter, citando uno studio del Journal of Nutrition and Environmental Medicine (6:33-36: 1996) – causando un’esposizione cronica a basse dosi al mercurio. Il pericolo più serio riguarda lo sviluppo del sistema nervoso producendo un ridotto QI, incapacità nell’apprendimento e problemi comportamentali nei bambini, ma anche gli adulti sono vulnerabili”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Gruppo di Lavoro per la Valutazione del Mercurio Globale delle Nazioni Unite ha concluso che il mercurio delle otturazioni è pericoloso sia per la salute umana che per l’ambiente e che “le otturazioni dentali al mercurio rappresentano il principale rischio di esposizione al mercurio per gli umani, superando quello proveniente dal cibo, dall’aria e dall’acqua tutti insieme”.

Il dott. Zamm, che fu un esperto relatore alle precedenti udienze della FDA del 1991 sulla “Potenziale Tossicità dell’Amalgama Dentale” e che faceva parte del gruppo di commentatori del 1993, sostiene che “oggi, nell’anno 2006, abbiamo un’assistenza odontoiatrica del 1826 perché la FDA ha protetto l’amalgama dentale senza sottoporla ai test standard in doppio cieco che tutte le moderne medicine devono passare prima della loro approvazione – si tratta della stessa scappatoia che ha consentito al tabacco e ai tubi in piombo dell’acqua di entrare nelle nostre vite”.

Il dott. Zamm mette in guardia: “Se soffrite di una patologia non spiegata, mettete le amalgame dentali nella vostra lista di possibili cause”. Già nel 1883 il dott. William P. Wesselhoeft, un eminente medico di Boston, presentò diversi casi clinici di pazienti che erano completamente guariti dopo la rimozione dell’amalgama da patologie come gastrite grave, ulcerazioni alla bocca e alla gola, sindrome di Meniere, tinnito, perdita dell’udito, vertigini, abbassamento del sopracciglio (sintomo diagnostico della miastenia grave) e rush cutanei. Ogni singolo sintomo e patologia descritti dal dott. Wesselhoeft è compreso nelle recenti denunce sottoposte alla FDA, tra cui quella di un’assistente alla poltrona con diagnosi di sindrome di Meniere che protesta per far agire la commissione della FDA.

Il chimico tedesco dott. Alfred Stock scrisse un articolo significativo sui suoi malanni causati dalle otturazioni al mercurio nel 1926, dichiarando che “dalla scoperta della nostra sfortuna ho trovato circa una dozzina di casi certi di avvelenamento insidioso da mercurio solo nel circolo delle mie conoscenze, questi avevano quasi gli stessi sintomi. Spesso non si risaliva alla corretta causa e perciò non si trovava il corretto trattamento”.

La stessa signora Koss aveva una diagnosi di lupus, sclerosi multipla e miastenia grave, ma ha avuto una rapida remissione dei sintomi quando le sono state tolte le otturazioni al mercurio, sebbene ancora soffra di problemi visivi. Da allora è risultata positiva al test di uno dei due tratti genetici che predispongono alla suscettibilità alla tossicità del mercurio.

“Nonostante la valanga di studi scientifici accreditati che provano i pericoli per la salute e per l’ambiente derivanti dalle otturazioni al mercurio e nonostante le migliaia di denunce di reazioni avverse inviate alla FDA, l’agenzia continua a sostenere che queste otturazioni usate comunemente non sono pericolose e che le patologie sistemiche a queste correlate sono rare o non esistenti – ha denunciato la signora Koss – quest’ultima risposta pubblica dovrebbe essere uno scossone per le agenzie sanitarie del governo degli Stati Uniti e per l’industria dentale affinchè tengano conto della scienza e del desiderio del pubblico”.

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