Comunicato stampa 22 giugno 2007 dell’Associazione Americana Consumatori di prodotti biologici
www.organicconsumers.org/Monsanto/glyphocancer.cfm
Un recente studio degli eminenti oncologi Dr. Lennart Hardell e Dr. Miikael Erikson della Svezia (1) hanno rivelato chiari legami tra uno degli erbicidi più venduti al mondo, il glifosate, e il linfoma non – Hodgkin, una forma di cancro (2). Nello studio pubblicato sul numero del 15 marzo 1999 del Journal of American Cancer Society i ricercatori ritengono che l’esposizione al glifosate poneva un rischio cresciuto di linfoma non – Hodgkin e sottolineano che, con l’aumento rapidamente crescente dell’uso di glifosate dall’inizio dello studio “il glifosate richiede ulteriori studi epidemiologici.”
Il glifosate, comunemente conosciuto come Roundup, è l’erbicida più usato al mondo. Si stima che nel solo 1998 ne siano state vendute 112.000 tonnellate. Esso uccide un’ampia gamma di piante dopo la sua applicazione ed è usato soprattutto per il controllo delle piante stagionali. Il 71% del mais geneticamente modificato piantato nel 1998 era stato progettato per resistere ad erbicidi come il glifosate prodotto dalla Monsanto, il Roundup.Le aziende che sviluppano semi resistenti agli erbicidi stanno aumentando le loro capacità produttive grazie agli erbicidi stessi e stanno richiedendo anche permessi per tenere residui più alti di queste sostanze chimiche nel cibo geneticamente modificato. Per esempio, Monsanto già riceve permessi per una soglia più alta di residui degli erbicidi nella soia geneticamente modificata in Europa e negli USA, cioè da 6 parti per milione (PPM) a 20PPM.
Secondo Sadhbh O’Neill di Genetic Concern “questo studio aumenta le preoccupazioni degli ambientalisti e degli esperti di salute sul fatto che, invece di ridurre gli erbicidi, il mais resistente al glifosate potrebbe causare un aumento dei residui ai quali i consumatori possono essere esposti dal cibo.”
“I maggiori residui di glifosate e dei suoi metaboliti sono già in vendita tramite la soia geneticamente modificata, presente comunemente nel cibo industriale. Comunque, non sono stati condotti studi sugli effetti della soia OGM trattata con Roundup sulla salute degli animali o degli umani ad oggi”, prosegue.
Le statistiche del Dipartimento di stato per l’Agricoltura degli USA (ESDA) dal 1997 mostrano che l’aumento delle piantagioni di soia Roundup Ready (cioè soia geneticamente modificata per tollerare l’erbicida) ha prodotto un aumento dell’uso di glifosate. Secondo Action Network gli scienziati stimano che le piantagioni OGM realizzate per essere resistenti agli erbicidi triplicheranno la quantità di erbicidi usati. Gli agricoltori, sapendo che il loro raccolto può tollerare o resistere agli erbicidi, tendono ad usarli liberamente.
O’Neil conclude che “l’EPA, quando ha autorizzato i campi sperimentali della barbabietola da zucchero Roundup Ready non ha considerato il problema glifosate perché ritiene che sia un tema da affidare al Pesticide Controll Service del Dipartimento di Agricoltura. Così nessuno ha incluso gli effetti dell’uso crescente di glifosate nelle analisi condotte sui rischi e sui benefici.
Questo è un altro esempio di come le autorità regolatrici, che presumibilmente dovrebbero occuparsi di salute pubblica, non sono riuscite ad implementare “il principio di precauzione” riguardo gli OGM.
Per ulteriori informazioni:
Sadhbah O’Neill tel 01 – 4760360
Note
(1) Lennart Hardell, M. D., PhD., Dip. Di Oncologia, Orebro Medical Centre, Orebro, Svezia e Miikael Erikson, M.D., PhD., Dip. Di Oncologia, Univerity Hospital, Lund, Svezia “A Case-Control Study of Non-Hodgkin Lymphoma and Exposure to Pesticides”, Cancer, 15 marzo 1999, Vol. 85, N°6.
(2) Il linfoma è una forma di cancro del sistema linfatico. Può colpire qualsiasi parte del corpo e ne esistono due tipi: il morbo di Hodgkin e il linfoma non – Hodgkin. L’incidenza di quest’ultimo è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni nei paesi occidentali. Secondo l’American Cancer Society c’è stato un aumento dell’80% dagli anni ’70.
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